Borgaro verso la raccolta porta a porta. Esperienze a confronto
Il 16 maggio il comune di Borgaro passa dalla raccolta rifiuti stradale al sistema porta a porta. Giovedì 3 marzo 2011 si è svolto l'incontro "Raccolta differenziata: istruzioni per l'uso". Gli interventi di Nicola De Ruggiero, assessore regionale all'Ambiente dal 2005 al 2010, Antonio Ferrentino, sindaco di Sant'Antonino di Susa, Roberto Cavallo, presidente della cooperativa Erica, Tommaso Villani, assessore all'Ambiente del Comune di Borgaro
08 March, 2011
Il 16 maggio 2011 Borgaro Torinese passa al porta al porta
"Da un anno stiamo lavorando su tecnologie alternative. Entro fine settembre decideremo, conti alla mano, se il sistema della raccolta pneumatica può adattarsi al nostro territorio. Se i costi dovessero essere accessibili ci vorranno altri due anni perché entri in funzione. Se dovessimo decidere che quel sistema non fa per noi, prenderemo in considerazione il “porta a porta” o le isole ecologiche". E' quanto dichiarava Tommaso Villani, assessore all'Ambiente del comune di Borgaro nell'agosto 2010 al quotidiano La Stampa.
Oggi, marzo 2011, il comune di Borgaro sembra aver accantonato, almeno per ora, il progetto della raccolta pneumatica dei rifiuti. Il 16 maggio, infatti, partirà a Borgaro la raccolta dei rifiuti porta a porta che sostituirà l'attuale sistema stradale. L'amministrazione punta al raggiungimento del 50% di R.D. che attualmente è intorno al 32%.
In vista di questo passaggio, il 3 marzo 2011 si è svolto a Borgaro l'incontro "Raccolta differenziata: istruzioni per l'uso". Oltre all'assessore Tommaso Villani, sono intervenuti Nicola De Ruggiero, assessore regionale all'Ambiente dal 2005 al 2010, Antonio Ferrentino, sindaco di Sant'Antonino di Susa, Roberto Cavallo, presidente della cooperativa Erica. L'incontro è stato organizzato dal circolo Sel di Borgaro e moderato dai giornalisti del notiziario web La Novità, Marco Rizzo e Debora Tagliareni.
Nel corso dell'incontro del 3 marzo l'assessore comunale all'Ambiente ha illustrato in anteprima il piano comunicazione messo a punto dall'amministrazione: "Proprio oggi in Commissione è stato deliberato il piano comunicazione per il passaggio al porta a porta - ha dichiarato Tommaso Villani -. A breve partiranno le lettere informative a tutti ai cittadini con le tempistiche e le modalità del passaggio. Sono stati informati gli amministratori di condominio in modo che illustrino ai condomini il progetto che l'amministrazione sta portando avanti. Sono previste cinque assemblee per i residenti di Borgaro: lunedì 4 aprile presso la scuola elementare Grosa, il 6 aprile alla scuola De Fassi, l'8 aprile al cinema Italia, l'11 aprile nuovamente alla scuola elementare Grosa e mercoledì 13, per la frazione Villaretto, presso l'isola del Pescatore. Tutti gli incontri si svolgeranno alle ore 21. In più - ha continuato l'assessore - ci saranno dei punti informativi presso il mercato del martedì, giovedì e sabato, e ancora presso Coop, Scarpe e Scarpe e Penny Market. Dal 16 al 20 maggio un punto informativo sarà davanti al Comune. Dal 15 aprile a fine novembre saranno in tutto 4 gli operatori che si occuperanno di dare informazioni e chiarimenti sul nuovo sistema di raccolta porta a porta. Oltre a questo c'è sempre il numero verde a cui si può fare riferimento".
Al primo punto la riduzione dei rifiuti
"Il primo punto è non sprecare - ha affermato Nicola De Ruggiero, assessore regionale all'Ambiente dal 2005 al 2010 - Non stiamo parlando di rifiuti, ma di una cosa molto più generale: di risorse naturali da una parte e di tanta popolazione mondiale e di scarsità di risorse dall'altra. Noi consumiamo più di quello che la Terra riesce regolarmente a riprodurre. E questa è una cosa relativamente recente. La prima parola d'ordine è quindi la riduzione/prevenzione dei rifiuti. Non lo diciamo noi. Lo dicono le direttive europee già recepite dalla legislazione nazionale. Perchè la gerarchia dell'Unione europea è al primo posto prevenzione, poi il recupero tramite raccolta differenziata e solamente alla fine il recupero energetico tramite impiantistica".
"Nei cinque anni di governo regionale abbiamo messo in piedi il Progetto Recupero che puntava a seguire la fine che facevano i prodotti che i cittadini differenziano. Grazie a questo progetto abbiamo potuto constatare che in Piemonte, la carta diventa carta riciclata, l'alluminio diventa alluminio riciclato e così via. Il recupero di materiale secondo me non è un optional che l'amministrazione offre ai cittadini. A mio parere è un diritto del cittadino il fatto che io non voglio permettere che si sprechi quello che c'è di recuperabile dentro i rifiuti che io produco".
Il passaggio al porta a porta di Sant'Antonino di Susa (Torino)
"Nel 2006 decidemmo di passare dal sistema stradale al sistema domiciliare porta porta ed è stata una sfida estremamente impegnativa - ha esordito il sindaco di Sant'Antonino di Susa, Antonio Ferrentino - Il mio comune aveva una raccolta differenziata che rimaneva ferma attorno al 20% nonostante tutti gli sforzi che si facevano per migliorare: una parte di questi sforzi venivano vanificati da pochi cittadini non virtuosi che inserivano nelle filiere sbagliate dei loro rifiuti"
"Iniziammo questa sfida abbiamo con decine di assemblee pubbliche, insieme ad amministratori di condominio, commercianti, quartiere per quartiere - ha raccontato Ferrentino - Ci ponemmo in un'ottica di ascolto, visitando tutto il paese e cercando le soluzione migliori a seconda delle diverse situazioni. Assorbimmo come spugne tutte le contestazioni che ci venivano mosse: ci saranno i topi, quando c'è vento i cassonetti si sposteranno e colpiranno le macchine. Alla fine ce l'abbiamo fatta senza grosse contestazioni. La raccolta differenziata è andata benissimo e oggi siamo oltre il 70% e se adesso andassimo dai cittadini che alla prima assemblea mi criticavano e chiedessi loro di tornare alla raccolta stradale questi mi direbbero: Tu sei pazzo!. Passare al porta a porta è un'esperienza estremamente impegnativa, cambiare le abitudini sono esperienze personali e ogni amministrazione deve rapportarsi con la realtà presente sul territorio".
"Ora stiamo passando alla fase due - ha dichiarato il sindaco di Sant'Antonino - una fase in cui qualifichiamo ancora di più la raccolta differenziata. Il un nuovo accordo Anci-Conai alza di molto l'asticella della qualità della differenziata: i comuni per poter avere il contributo alla raccolta differenziata hanno bisogno di qualificare, di avere le filiere della raccolta differenziata di enorme qualità. In questa fase abbiamo ripreso a fare assemblee, abbiamo istituito un numero verde e abbiamo preparato un vademecum che abbiamo consegnato a tutte le famiglie per cercare di venire incontro a tutti i dubbi e tutte le perplessità quando un cittadino si trova in mano un qualsiasi contenitore e non sa esattamente dove buttarlo".
L'esperienza della cooperativa Erica
"Nel 1997 ero assessore all'Ambiente dalla mia città quando introdussi il porta a porta - ha raccontato Roberto Cavallo, presidente della cooperativa Erica - Alba era una delle prime città che introduceva il porta a porta in Piemonte tant'è che venivano a vedere come funzionava come se fosse uno zoo. A quei tempi il decreto Ronchi imponeva di arrivare al 35% di raccolta differenziata e sembrava una meta irraggiungibile. Oggi invece Borgaro più o meno veleggia intorno a quelle cifre senza il porta a porta. Adesso però l'obiettivo di norma è al 65% ma non è che i governi che si sono succeduti sono stati colpiti da una particolare enfasi ambientalista: guardando con attenzione al crescere dell'immondizia e a che cosa c'era dentro ci si è accorti che c'era molto materiale da recuperare".
"Con la cooperativa Erica - ha continuato Roberto Cavallo - in questi 16 anni abbiamo seguito 1500 comuni in Italia, Francia, Spagna, Belgio, che hanno provato a misurarsi con i propri rifiuti. Hanno guardato nelle loro pattumiere e hanno cercato di capire come si potessero gestire meglio. Con orgoglio abbiamo accompagnato i campioni del mondo di gestione di raccolta differenziata: che non sono in Danimarca o in Svezia ma sono in Piemonte. Se andate a Castagnole delle Lanze trovate che si fa l'85% di raccolta differenziata e si producono 285 chili per abitante all'anno di rifiuti mentre la media del Piemonte è 503 - comunque una delle regioni più virtuose in Italia, la terza come produzione pro capite in Italia -".
"Come il si fa l'85% di raccolta differenziata e si producono 285 chili per abitante all'anno? Non bisogna mettersi il cilicio per fare meno rifiuti - ha affermato il presidente di Erica - perché il progresso, la tecnologia e lo sviluppo di nuove soluzioni ci danno la possibilità di avere lo stesso benessere e gli stessi servizi producendo meno scarti: i detersivi alla spina, l'acqua del rubinetto, le fontanelle con l'acqua filtrata anche gassata. E chi ha l'orto o il giardino ha la fortuna di ridurre di circa il 35% la produzione di rifiuti grazie al compostaggio domestico".
"Se però mi chiedete come facciamo qui a Borgaro, io vi rispondo che non ho la soluzione: perché il rifiuto è risultato di uno stile di vita, di un comportamento e bisogna studiare bene quel luogo con le sue problematiche urbanistiche e sociali. Perché le città non sono tutte uguali. E' partendo da questo che si confeziona un progetto che con il porta a porta può essere confenzionato su misura - conclude Roberto Cavallo - E' la differenza che c'è tra un vestito cucito su misura e uno comprato all'outlet: vanno bene tutti e due ma se vogliamo una cosa più efficiente che funzioni meglio scelgo il vestito su misura".
Il finale "fuori programma" di Roberto Cavallo