Banco a banco: la raccolta differenziata arriva al mercato
Monica Martinengo, Responsabile Comunicazione di Rilegno ha gentilmente messo a disposizione di Eco dalle Città un suo articolo sulla raccolta differenziata "banco a banco" nei mercati rionali della città di Torino
06 April, 2011
di Monica Martinengo (Responsabile Comunicazione del Consorzio Rilegno)
Raccogliere condominio per condominio, pianerottolo per pianerottolo, porta a porta insomma, i rifiuti differenziati dalle famiglie? Si fa, ed è una buona abitudine che coinvolge sempre più i centri storici delle città italiane, consentendo di ottenere buoni risultati in termini di raccolta differenziata spinta.
Ma una raccolta “banco a banco”, per differenziare e avviare a recupero i rifiuti dei mercati rionali cittadini? Di primo acchito sembra una scelta più onerosa e impegnativa, per le forze lavoro e l’impegno economico che certamente comporta. Eppure è una scelta che premia, per l’ambiente e per il recupero. Ne sa qualcosa la città di Torino, capofila di questo genere di raccolte, che ormai da anni ha attivato una proficua e produttiva selezione dei rifiuti prodotta dai 41 mercati rionali.
L’impegno è quello di Amiat, il gestore del servizio di igiene urbana per la città, e gli imballaggi differenziati sono quelli di carta, plastica e soprattutto legno. Cassette di legno per l’ortofrutta e pallet, lasciati un tempo a “stazionare” a margine dei banchi del mercato, oggi vengono raccolti e divisi, come i rifiuti organici, gli imballaggi di plastica e per quelli di cartone.
Sperimentazione e operatività
La sperimentazione di questo progetto è partita nel 2003, su otto mercati rionali torinesi, grazie alla sollecitazione di alcune esperienze provinciali, che puntavano proprio ad aumentare i quantitativi dei materiali raccolti in modo differenziato. Poi si è ampliata la copertura cittadina (altri otto mercati nel 2004), fino ad arrivare alla copertura completa a fine 2005: tutti e 41 i mercati rionali della città di Torino, oggi, usufruiscono del servizio di raccolta banco a banco nei giorni di mercato (che in molti casi significa “tutti i giorni”).
Resta esclusa quella che è la più grande area di mercato all’aperto dell’intera Europa: Porta Palazzo, un immenso mercato cittadino che viene servito in modo differente. Se infatti in quello spazio, per ragioni logistiche, non è possibile effettuare un servizio che ricalchi il modello di raccolta degli altri mercati rionali, è altrettanto vero che Amiat ha studiato un sistema alternativo per rispondere comunque all’esigenza di raccolta e separazione dei rifiuti.
Su Porta Palazzo, dunque, si fa la raccolta complessiva “frazione secca” (gli imballaggi di tutti i materiali) e “frazione umida” (gli scarti alimentari – rifiuti organici).
La divisione per materiali viene poi effettuata presso l’impianto di selezione, mentre la frazione umida di organico misto viene consegnata all’impianto di compostaggio, dove vi è una linea specifica dedicata.
E lo “standard”? Ovvero, come funziona la raccolta in quei 41 mercati che si fregiano del titolo di “banco a banco”?
Anzitutto: la raccolta avviene sei giorni la settimana, perché tutti i mercati – o quasi – sono attivi ogni mattina feriale, perciò dal lunedì al sabato parte non solo l’offerta di prodotti alimentari freschi, abbigliamento e altro, ma anche la garanzia che quello che viene rifiutato non andrà buttato.
A inizio mercato (ovvero, circa alle sette del mattino) arriva il camion di servizio che consegna agli ambulanti dell’ortofrutta cassonetti marroni per la raccolta dei rifiuti organici. I cassonetti sono di volumetria concordata con i singoli ambulanti, a seconda del ciclo di vendita e della quantità di materiali movimentati – è un calcolo che si è completato nella fase di studio, a inizio dell’attivazione del progetto.
Insieme ai cassonetti per l’organico vengono consegnati anche sacchetti che serviranno a contenere gli imballaggi minuti (ad esempio le scatole per le scarpe), di modo che anche quei rifiuti vengano differenziati e non ingombrino lo spazio di vendita o i dintorni.
Nel corso delle mattina è garantita la presenza di personale di presidio al mercato: si tratta di operatori, al cui attività è organizzata in modo da ottimizzare il servizio, che intervengono per portare via i rifiuti accumulati. Il presidio con aree dedicate consente infatti, in particolare, di portar via il cassettame di rifiuto (legno e cartone in primis): è una garanzia di efficienza della raccolta differenziata, aiuta i commercianti a impegnarsi in proposito e permette ai cittadini di circolare tra le bancarelle del mercato senza inciampare in rifiuti abbandonati.
Il grosso della raccolta avviene però a fine giornata di mercato: gli operatori mantengono la separazione della raccolta imballaggi, recuperano quanto abbandonato a terra dai commercianti, avviano i rifiuti organici all’impianto di compostaggio, e solo in ultima istanza provvedono al lavaggio e allo spazzamento della strada, avviando ancora una parte dello spazzato a compostaggio organico (cassette di legno e rifiuti organici ancora recuperabili).
E il rifiuto secco indifferenziato che rimane a terra dopo tutti questi passaggi? E’ praticamente irrisorio, una percentuale davvero minima sul totale. Si è fatto il meglio possibile, insomma.
I risultati
Ciascun mercato rionale produce soprattutto rifiuti organici, e rifiuti di imballaggio, grandi o piccoli. I materiali prevalenti sono il legno delle cassette e del cassettame vario, il cartone, la plastica.
Complessivamente in un anno sono oltre 5.000 le tonnellate di raccolta differenziata di imballaggi proveniente dai mercati rionali: di queste, almeno la metà è composta da rifiuti in legno. Negli ultimi tre anni infatti, ovvero dal 2008, la raccolta si è attestata a 2.500 tonnellate annue di rifiuti legnosi provenienti dai mercati (nello specifico, 3054 tonnellate di legno raccolte nel 2008, 2582 nel 2009 e 2438 nel 2010 – ma per quest’ultimo mancano i dati del mercato natalizio).
Sono risultati che si ottengono senza l’utilizzo di cassoni stradali (tutti eliminati, nelle zone di mercato, per incentivare la raccolta differenziata ed evitare malcostumi) e grazie ai 130 operatori di aziende esterne che coprono i 41 mercati e che si attivano in massa a fine giornata di mercato. Amiat ha infatti appaltato il servizio per necessità logistiche, e rimane il referente coordinatore delle operazioni.
Gli step di informazione
Questo progetto, dopo la fase di sperimentazione, ha dovuto necessariamente coinvolgere tutti gli ambulanti delle aree di mercato cittadine. Va riconosciuto che, come ogni novità, anche questa ha incontrato alcune resistenze prima di essere pienamente accolta dai commercianti, che però ora la vivono come un servizio necessario ed importante. La collaborazione degli ambulanti è stata raggiunta, almeno in parte, con una forte opera di informazione e sensibilizzazione prima dell’avvio del progetto; nel corso degli anni alcune richieste iniziali (come, ad esempio, che ciascun ambulante provvedesse personalmente alla pulizia della propria area a chiusura della giornata), per le quali sono stati anche fatti interventi pesanti sia di informazione che sanzionatori, sono state nella pratica abbandonate – i rifiuti ancora differenziabili, come detto, vengono separati dagli operatori.
L’operatore del mercato ha bisogno di liberarsi del cassettame e dell’organico durante il mercato, non solo a fine lavoro: questo è tanto più valido soprattutto il sabato, quando il mercato dura tutto il giorno (fino alle otto di sera sono aperti quasi tutti i mercati rionali cittadini).Per questo è nel loro interesse che il servizio funzioni: i commercianti si impegnano, nel corso della giornata lavorativa, a separare gli imballaggi di scarto per materiale, lasciandoli nell’area sul retro dei banchi di mercato: in questo modo gli operatori riescono a passare (anche con mezzi motorizzati), raccogliere i rifiuti e allontanarsi senza intralcio.
Pur essendoci molti stranieri tra i commercianti, la comunicazione è rimasta prevalentemente in italiano, e non ci sono state difficoltà nella comprensione delle modalità del servizio: su Porta Palazzo, inoltre, per la definizione della tariffa rifiuti da applicare agli ambulanti, è stata realizzata una indagine sul flusso dei rifiuti dalle singole aree. Da questa indagine è emerso un dato curioso e particolare, che riguarda il mondo dei produttori locali. Questi produttori, che nella grande area mercato di centro città hanno posti banco specifici e area dedicata, hanno una produzione di rifiuti sensibilmente più bassa rispetto alle altre zone, circa un quarto meno degli altri: l’attenzione alla filiera corta e la loro sensibilità di utilizzo responsabile delle risorse si esprime anche in una minor produzione di rifiuti.
Una bella sfida, insomma, raccolta da Amiat e vinta. Un progetto esportabile? Bisogna provare.