Stati uniti: “In prima linea nella lotta contro lo smaltimento illegale dei RAEE”
Un nuovo progetto internazionale proverà a tracciare i flussi oltre oceano dei RAEE destinati allo smaltimento illegale: fondamentale la collaborazione con i porti asiatici e africani. L’EPA: “Lo scopo? Non sprecare nulla dei materiali che possono essere recuperati e proteggere la salute dei lavoratori e dell’ambiente”
06 May, 2011
Negli Stati Uniti appena il 10-15% dei dispositivi elettronici vengono avviati a riciclaggio. Tutti gli altri finiscono in discarica, rilasciando sostanze pericolose soprattutto se inceneriti, restano dimenticati nei cassetti, o vengono imbarcati sulle navi e smaltiti illegalmente all’estero.
“Riuscire a tracciare questi flussi in tutto il mondo è fondamentale per trovare una soluzione – afferma Ruediger Kuehr, segretario esecutivo di StEP (Solving the E-Waste Problem), progetto coordinato dalla U.N. University che collabora con compagnie del calibro di Nokia e Dell – per questa ragione l’Environmental Protection Agency ha appena stanziato 2,5 milioni di dollari di nuovi fondi”.
Il progetto prevede la cooperazione degli ufficiali portuali dell’Africa occidentale e dell’Asia, che dovranno cercare di dare una stima quanto più possibile precisa dei flussi di rifiuti elettronici in arrivo, dagli schermi ultrapiatti ai computer, compresi gli apparecchi che arrivano per vie legali, a scopo riparazione o riciclaggio, poiché troppo spesso le normative sanitarie risultano carenti.
Il piano tenterà inoltre di armonizzarsi con gli sforzi compiuti a livello internazionale, sia per quanto riguarda la raccolta e l’analisi dei dati che in merito alla diffusione delle informazioni ricavate.
“I RAEE sono la tipologia di rifiuti che cresce con più velocità negli Stati Uniti – ha dichiarato Stephanie Adrian (EPA) – eppure meno della metà degli Stati americani si è organizzata con una legge sul recupero dell’usato, qualcosa che obblighi i produttori o i rivenditori a riciclare le apparecchiature a fine vita. Un altro problema è che né gli Stati Uniti né l’Unione Europea hanno sufficienti informazioni sull’effettivo volume di RAEE da smaltire”.
Fra gli obiettivi di StEP ed EPA non c'è solo la lotta allo smaltimento illegale, ma anche il recupero delle apparecchiature "dimenticate" nelle acse dei consumatori, e che se riciclate correttamente potrebbero portare ad un guadagno non indifferente, soparttutto per la presenza di oro e minerali preziosi, seppure in piccole quantità.
“Se provate a chiedere a tutti i vostri amici – aggiunge Kuehr – quanti cellulari in disuso tengono in casa, vi renderete conto che si fa presto a raggiungere numeri impressionanti”.