Rinnovabili e rifiuti, i consigli dell'Ocse all'Italia
L'Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico ha pubblicato il Rapporto Italia 2011, che contiene un'analisi della situazione economica del nostro Paese. Nel documento sono stati inseriti anche dei suggerimenti su alcuni temi ambientali, come gli incentivi alle rinnovabili e la gestione dei rifiuti
10 May, 2011
Anche l'Ocse (Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico) dice la sua sul nuovo sistema di incentivi alle rinnovabili introdotto dal decreto Romani e dal Quarto conto energia. «Gli incentivi in tariffa che forniscono un livello di sussidi molto più alti per il solare che per l'eolico, possono incoraggiare la ricerca e lo sviluppo del solare ma, se garantiti per troppo tempo, possono risolversi in costi molto alti per ottenere piccole riduzioni delle emissioni» si legge nel Rapporto Italia 2011, lo studio economico dell'Ocse presentato a Milano dal segretario generale dell’organizzazione Angel Gurría e dal ministro dell’Economia Giulio Tremonti.
Secondo l'organizzazione, l'Italia ha bisogno, per quanto riguarda il sostegno alle energie rinnovabili, di politiche di incentivazione basate sui risultati ambientali, piuttosto che sulla promozione di specifiche tecnologie. Per l'Ocse, infatti, predisporre programmi di sussidi diversificati per ciascuna fonte rinnovabile non è una strategia efficiente. Piuttosto che incentivare una particolare tecnologia, invece, sarebbe preferibile puntare su strumenti che puntano a raggiungere degli obiettivi al minor costo possibile, come i certificati verdi.
Ma i consigli dell'Ocse al governo italiano in materia di politiche ambientali non si limitano alla gestione degli incentivi alle rinnovabili. Per quanto riguarda ad esempio il ciclo dei rifiuti e la gestione dell'acqua potabile, l'Ocse consiglia all'Italia un ricorso maggiore a imposte e tariffe ambientali, prendendo anche in considerazione l'eventualità di privatizzare alcuni di questi servizi locali.