Autobus gratuiti per i bambini al di sotto degli undici anni: a che punto siamo?
A maggio dello scorso anno Eco dalle Città raccontava l’iniziativa di un gruppo di genitori torinesi che hanno proposto all’amministrazione comunale di esentare dal pagamento dei mezzi pubblici i bambini al di sotto degli 11 anni. A un anno di distanza, il comitato BimbiBus chiede a Piero Fassino di rendere reale la proposta
30 May, 2011
Nel maggio del 2010 un gruppo di genitori torinesi ha diffuso una petizione online per chiedere a Comune e GTT di rendere gratuito l’accesso ai trasporti pubblici ai bambini al di sotto degli 11 anni accompagnati da un genitore. Eco dalle Città aveva raccontato l’iniziativa (leggi l’articolo) e oggi, un anno dopo, ha deciso di aggiornare i lettori sullo stato dell’arte della campagna BimbiBus.
«Lo scorso anno abbiamo contatto consiglieri comunali, assessori e capi gruppo – ci ha raccontato una delle mamme promotrici di BimbiBus - Alla fine abbiamo ottenuto un incontro con l’assessore ai Trasporti Maria Grazia Sestero, che ha sostenuto che la nostra proposta è troppo costosa, parlando di una perdita di 10.000 euro per le casse di GTT. Secondo noi, non si dovrebbe considerare solo il mancato introito, ma bisognerebbe tenere in conto che una diminuzione delle tariffe farebbe aumentare gli utenti».
E infatti, forti di questa convinzione, il comitato BimbiBus ha provato a calcolare quanto Gtt potrebbe guadagnare, complessivamente, se la proposta diventasse realtà. Su un interessante documento pubblicato sul blog creato dal comitato dei genitori si legge che: "E’ sufficiente che solamente il 2% delle famiglie con bambini di età 4-11 anni decida di usare il mezzo pubblico al posto dell’auto per una parte dei propri spostamenti abituali per generare un aumento delle entrate dell’ente gestore superiore del 30% al costo stimato per l'introduzione dell'esenzione". E ancora: "Nell’ipotesi che il 2% delle famiglie con bambini decida di usare il mezzo pubblico invece dell’auto per spostarsi per 40 settimane all’anno (pari a circa 9 mesi) con frequenze di utilizzo variabili da ‘5 giorni alla settimana’ a ‘molto raramente’ si avrebbe un aumento di entrate per il gestore pari a 130 mila euro l’anno".
La mamma attivista ha voluto anche ricordare la "prima vittoria" di BimbiBus. Il Consiglio comunale di Torino, nell’ottobre del 2010, ha infatti accolto la proposta del comitato di genitori chiedendo a Gtt di proporre una formula (tesserino su richiesta, gratis o a prezzo simbolico, oppure tesserino inviato a tutte le famiglie) per rendere effettiva l’esenzione. «Sappiamo che Gtt sta pensando a un riordino delle tariffe. Poiché è compito del Comune di Torino approvare le novità, ci aspettiamo che sia fatta pressione affinché la nostra proposta venga davvero messa in pratica. Speriamo anche che essa sia l’occasione per organizzare una campagna di sensibilizzazione sul trasporto sostenibile».
La speranza sul ruolo che il Comune può giocare è rivolta soprattutto al neo-sindaco Piero Fassino. «In occasione delle primarie, abbiamo chiesto ai candidati sindaco cosa pensavano della proposta BimbiBus. Piero Fassino aveva provato interesse verso l’iniziativa, dichiarando testualmente: "Sarà un mio preciso impegno valutare la possibilità, e la compatibilità di bilancio, di estendere questa fascia di esenzione sempre più verso l’obiettivo degli 11 anni". Speriamo che ora metta in pratica questa dichiarazione di intenti e che finalmente BimbiBus possa trovare una reale applicazione».