L'associazione Reloader fa il punto sulla raccolta dei Raee
Nel 2010, la raccolta è aumentata del 27% rispetto al 2009 e si è raggiunto l'obiettivo Ue di 4 kg pro capite
10 June, 2011
Ecodom, il Consorzio Italiano del Recupero e del Riciclaggio degli Elettrodomestici e Liberambiente, l’Associazione Politico Culturale per una nuova ecologia umanista, in collaborazione con RELOADER Associazione onlus – la Piattaforma Tecnologica Italiana per la Reverse Logistics, hanno organizzato un convegno, il 9 giugno scorso, per favorire l’incontro con i più importanti operatori del settore.
“La tematica dei RAEE è molto complessa” – ha esordito, aprendo il convegno, l’On. Roberto Tortoli, Vicepresidente della Commissione Ambiente della Camera e Presidente di Liberambiente – “Il raggiungimento dell’importante obiettivo di raccolta e recupero di 4 Kg annuali pro capite vanno considerati come una base di partenza, perché ci attendono nuovi traguardi di raccolta e nuove sfide di miglioramento. Alla luce della prossima modifica della Direttiva Europea sui RAEE, affinché l’Italia non rimanga indietro, è necessario l’impegno di tutta la società, a partire dallo Stato in collaborazione con tutti i soggetti della filiera fino ai singoli cittadini”.
Nella prima sessione dell’incontro i relatori si sono confrontati sullo scenario e sulle prospettive del sistema di gestione dei RAEE nel nostro Paese, ripercorrendo anche tutte le fasi dal DLgs 151/2005 fino alla situazione attuale in cui si prospetta la revisione della Direttiva Europea, che è stata al centro della discussione. I dati presentati da Danilo Bonato, Presidente del Centro di Coordinamento RAEE, hanno confermato che nel corso del 2010 (terzo anno di attività di gestione dei RAEE) la raccolta ha registrato un incremento del 27%, rispetto all’anno precedente ed ha raggiunto l’obiettivo definito per legge di 4 Kg raccolti per abitante; sono stati certificati 73 impianti a garanzia della qualità del trattamento; sono state gestite 3.654 isole ecologiche con oltre 140.000 ritiri di RAEE, il 98% dei quali effettuato nei tempi stabiliti.
Inoltre è stato illustrato l’iter di avanzamento della revisione della Direttiva comunitaria sui rifiuti elettrici ed elettronici (WEEE – Waste of Electric and Electronic Equipment). La proposta dell’UE individua possibili aree di miglioramento dell’intero sistema europeo: incremento dei target di raccolta, dagli attuali 4Kg pro capite a 12 Kg entro il 2016; miglioramento della qualità ambientale del trattamento dei RAEE; lotta all’export illegale dei rifiuti al di fuori dell’Unione Europea e maggiori controlli negli Stati Membri.
“E’ auspicabile che la revisione della Direttiva Europea tenga conto delle specificità del sistema italiano dove i Produttori e i Sistemi Collettivi garantiscono un servizio efficace per tutti i RAEE raccolti in ogni zona del Paese” – ha commentato Paolo Falcioni, Vicepresidente di Ecodom – “Da questo punto di vista è indispensabile un ruolo dell’Italia in sede europea per promuovere la competitività dell’intera filiera valorizzando le specificità italiane. In particolare occorre che sia mantenuto il Centro di Coordinamento RAEE, che svolge l’indispensabile funzione di arbitro e garante del servizio. A questo scopo riteniamo importante che, presso il Ministero dell’Ambiente, sia istituito un tavolo di lavoro per definire una posizione condivisa da tutti gli attori della filiera da rappresentare in sede europea”.
Sul tema del contenimento degli impatti ambientali e dei costi del sistema di gestione dei RAEE è intervenuto Paolo Serra, Vicepresidente dell’Associazione RELOADER, avviando la seconda parte del convegno, dedicata al valore economico, sociale ed ambientale dei RAEE: “Una delle sfide più importanti che ci troviamo ad affrontare dal punto di vista economico e ambientale è costituita dalla logistica, tanto di quella distributiva degli AEE, quanto di quella di ritorno dei RAEE: la fattura logistica ha un peso spesso troppo forte da sostenere, in particolare per le nostre PMI che costituiscono il principale tessuto produttivo italiano e costituisce uno dei motivi per cui il ritiro “uno contro uno” stenta a decollare. I nostri studi confermano che è possibile integrare le fasi di andata dei prodotti nuovi e di ritorno di quelli dismessi, almeno per alcuni raggruppamenti, evitando il raddoppiamento di costi e di emissioni inquinanti. Basterebbe rivedere la norma che obbliga al trasporto separato degli AEE da tutti i tipi di RAEE”.
In tema poi di comunicazione e valore sociale del recupero si è parlato del progetto “RAEE in carcere”, svolto in Emilia dalla TECHNE per il reinserimento dei detenuti nel mondo del lavoro grazie alla realizzazione di laboratori per il trattamento dei rifiuti appartenenti al Raggruppamento R2 (lavatrici e lavastoviglie). E’ stato poi illustrato il progetto “Remade in Italy”, il primo marchio made in Italy per la certificazione di prodotti derivanti dal riciclo e dal riuso.
Infine sono intervenuti alcuni studenti del Liceo Majorana di Roma, accompagnati dalla Professoressa Marasini, che hanno testimoniato il loro impegno nella “Campagna ScuolAmbiente”, conclusasi da poco con il contributo di RELOADER, nel corso della quale hanno approfondito le conoscenze in tema di RAEE, hanno mobilitato il loro quartiere sensibilizzando i cittadini e promuovendo una giornata di raccolta presso la scuola che ha prodotto circa 3 tonnellate di rifiuti tecnologici in poche ore.