"Quel che resta di un bene": in un libro la storia della raccolta differenziata in Italia
Il volume, curato da Carlo Montalbetti ed Ercole Sori, ripercorre la strada del riciclo, dal primo esperimento a Modena nel 1973 ai giorni nostri. Con un focus sulla raccolta di carta e cartone
23 June, 2011
Tutti i giorni ci troviamo a gestire i rifiuti e, in molti casi, a differenziarli. Ma poco sappiamo di come è nata la raccolta differenziata e di come si è evoluta la coscienza ecologica nel nostro paese. “Quel che resta di un bene” (Il Mulino), a cura di Carlo Montalbetti, direttore generale di Comieco (Consorzio nazionale recupero e riciclo degli imballaggi a base cellulosica), e di Ercole Sori, direttore del Centro di Studi Storici Sammarinesi e docente di Storia economica nell'Università Politecnica delle Marche, ripercorre tutte le tappe di questa storia. Dal riuso dei materiali di scarto nell'economia preindustriale alla raccolta così come la conosciamo oggi. «Un’operazione di recupero di memoria», l’ha definita Daniele Forniti, presidente di Federambiente. Una memoria che è bene tenere presente, e che può tornare molto utile, perché, come sottolinea Sori, «il benessere ha depresso certe pratiche virtuose, che però, nella fase attuale, stanno tornando a diffondersi».
Si scopre così che anche la storia della raccolta differenziata può essere appassionante: in Italia inizia con la prima esperienza nel 1973 a Modena e arriva fino ad oggi, passando attraverso la creazione del sistema dei consorzi e del Conai, in seguito al decreto Ronchi, e arrivando all’affermazione di una vera e propria coscienza ecologica. Il libro presenta un excursus storico generale, curato da Sori, seguito da un focus di Montalbetti sulla raccolta di carta e cartone in Italia. La parte finale, scritta dal giurista Claudio Busca, riguarda il quadro normativo in cui si inserisce il riciclo dei rifiuti.
L’idea di questo libro è nata l’anno scorso, quando Comieco, creato a Milano nel 1985 da un gruppo di imprenditori come Comitato per l’imballaggio ecologico, ha compiuto 25 anni. Due decenni e mezzo di impegno, che hanno consentito di trasformare i comuni italiani in «foreste urbane capaci di approvvigionare il comparto produttivo nazionale, svincolandolo dalla storica dipendenza dall'estero per il soddisfacimento del proprio fabbisogno di materia prima», spiega Montalbetti. Il volume spiega come il riciclo sia stato prezioso per un paese come l’Italia povero di materie prime, «e quindi vocato alle attività di riutilizzo». Negli ultimi dieci anni, la raccolta differenziata «ha permesso di evitare l’apertura di quasi 200 nuove discariche e ai Comuni italiani di beneficiare di quasi 700 milioni di euro per il servizio di raccolta».