Nuovo piano per il porta a porta a Napoli: il ruolo del Conai
Diversi i compiti del Consorzio nazionale imballaggi nell'attuazione del piano di potenziamento della differenziata domiciliare varato dall'amministrazione partenopea. Eco dalle Città ne ha parlato con il direttore generale del Conai Walter Facciotto
29 July, 2011
Il Comune di Napoli ha presentato, il 29 luglio 2011, il nuovo piano per il potenziamento della Raccolta differenziata, che prevede anche il coinvolgimento del Conai (Consorzio nazionale imballaggi). Eco dalle Città ha intervistato il direttore generale Walter Facciotto, presente a Napoli per la conferenza stampa, per chiarire meglio il ruolo del consorzio nell'ambito dei programma partenopeo.
Direttore, quale sarà il contributo del Conai per l'implementazione del nuovo piano per il porta a porta?
Prima di tutto, offriremo il nostro supporto tecnico per l'organizzazione della raccolta differenziata, come abbiamo già fatto per altre città in virtù della convenzione quadro firmata da Conai e ministero dell'Ambiente nel 2010 (che prevede l'intervento del consorzio a supporto degli enti locali campani nel far fronte all'emergenza, ndr). È in programma un incontro tecnico con il sindaco De Magistris per organizzare la raccolta domestica e studiare altre iniziative utili al successo del piano comunale.
Per esempio?
Pensiamo di realizzare campagne in collaborazione con le associazioni di categoria, come è già avvenuto in passato insieme agli esercenti commerciali. Valuteremo anche la possibilità di avviare sistemi di raccolta ad hoc presso gli altri pubblici esercizi e nei punti vendita della grande distribuzione. Anche dal punto di vista della riduzione a monte dei rifiuti, si potrebbero progettare degli interventi a scala locale concordati con l'amministrazione, che si andrebbero ad aggiungere alle iniziative nazionali del Conai su questo tema.
Oltre alle attività di consulenza, prevedete altri interventi?
Il consorzio darà all'amministrazione locale anche un contributo di tipo economico, soprattutto nella fase di start up della nuove differenziata domiciliare e nel processo di informazione della cittadinanza.
La raccolta differenziata rappresenta solo il primo tassello del ciclo integrato dei rifiuti. Dal punto di vista impiantistico, come valuta la situazione di Napoli e Campania?
Per quanto riguarda le filiere degli imballaggi, su cui è competente il Conai, gli impianti operativi sul territorio regionale risultano perfettamente adeguati ad assorbire l'aumento di materiali raccolti attraverso la differenziata domiciliare. Se poi, come auspichiamo, nei prossimi anni i risultati dovessero essere tali da richiedere un potenziamento dell'impiantistica campana, ci sarebbe senza problemi la possibilità di un adeguamento.