Discariche nel napoletano, l’Arpac: Chiaiano e Terzigno non sono sature. Ripartono le proteste
Secondo uno studio dell'Agenzia regionale Chiaiano potrebbe ancora ricevere 157mila tonnellate di rifiuti, Cava Sari 78mila. Le mamme vulcaniche, il comitato nato a difesa dei territori vesuviani, chiedono aiuto alla magistratura, a Chiaiano i comitati riorganizzano il presidio permanente
05 September, 2011
Sarebbero 157mila le tonnellate di immondizia che la discarica di Chiaiano, a Napoli, può ancora ricevere e 78mila quelle che possono essere sversate nella cava di Terzigno. Sono questi i dati dell'Arpac, Agenzia regionale per la protezione ambientale della Campania, riferiti alle capacità residue delle due cave del territorio partenopeo. Per quanto riguarda Chiaiano, in base ai dati, i quantitativi autorizzati, ammontano a 700mila tonnellate e di queste sono state già sversate 543mila tonnellate. A Terzigno, invece, secondo i dati dell'Arpac, le tonnellate autorizzate erano 740mila, di cui 662mila già sversate. Ora le società provinciali che gestiscono gli impianti dovrebbero organizzarsi per utilizzare quegli spazi oppure comunicare che nei fatti non sono quelle indicate sulla carta le reali quantità residue delle discariche.
Parallelamente alle ricerche e al via libera dato dall'Arpac ripartono le mobilitazioni delle popolazioni che si oppongono all'utilizzo dei territori come cave per l'immondizia.
Terzigno. Dagli ultimi controlli commissionati dalla stessa Arpac sullo stato delle acque della falda nella zona della discarica di Terzigno (Napoli), effettuati ad aprile emerge, come denuncia l'associazione delle mamme vulcaniche che si batte per la chiusura del sito di Cava Sari, «una preoccupante situazione di inquinamento ambientale. Emergono dati oltre i limiti consentiti, ad esempio per quanto riguarda la presenza di alluminio e nichel». Nella discarica di Cava Sari conferiscono rifiuti i 18 comuni della zona vesuviana in seguito ad un accordo tra i sindaci e il premier Silvio Berlusconi. Le mamme vulcaniche, che da tempo sono protagoniste nella battaglia anti discarica, sottolineano che «le analisi che erano state previste in maniera periodica non vengono effettuate da aprile scorso. Non sappiamo quale e' lo stato dell'acqua e siamo particolarmente preoccupati per gli effetti sulla salute, a cominciare dalla quella dei nostri figli».
L'Arpac, sottolineano le Mamme vulcaniche, «dopo alcuni rilievi sostiene che le discariche in provincia di Napoli hanno ancora una certa capienza. La Sapna, della Provincia di Napoli, invece dichiara che sono sature. Come possiamo sapere la verità? Come possiamo fidarci delle istituzioni quando due strutture tecniche di nomina politica affermano due tesi diametralmente opposte?». Lo dichiarano il commissario regionale dei Verdi Campania, Francesco Emilio Borrelli, e Venere Stanzione delle Mamme Vulcaniche.
«A questo punto ci rivolgiamo alla magistratura per sapere come stanno davvero le cose in particolare per le discariche di Terzigno e Chiaiano da tempo a nostro avviso stracolme di rifiuti. In particolare la discarica di Terzigno continua ad emanare soprattutto in questi giorni un cattivo odore insopportabile per le popolazioni locali. Per noi questi invasi vanno solo chiusi e bonificati senza ulteriori esitazioni», concludono.
Chiaiano. Riprende la mobilitazione dei comitati anti-discarica di Chiaiano. Prevista per il giorno venerdì 9 settembre una nuova assemblea pubblica per dar vita a una nuova opposizione all’ampliamento della cava. In questi giorni, fanno sapere in una nota i comitati, «la Provincia di Napoli ha dato mandato alla Sapna di iniziare a predisporre i lavori per l’ampliamento della discarica». «Il balletto di cifre in tonnellate (ossia la capacità residua della discarica) al quale assistiamo sui giornali è uno schiaffo in faccia ai disagi che il territorio tutti i giorni subisce. Con le mobilitazioni di giugno e luglio abbiamo impedito l’apertura di una nuova discarica. Oggi – conclude il comunicato – dobbiamo ritornare a far sentire la nostra rabbia affinché vengano rispettate le norme che ‘loro’ hanno fatto, che dicono che nel 2011 la discarica deve chiudere».