Rifiuti campani in Puglia. Nicastro sospende l'attività della discarica Italcave
L’assessore alla Qualità dell’Ambiente della Regione Puglia Lorenzo Nicastro ha sospeso l’attività della (già diffidata) discarica Italcave di Taranto. La decisione è giunta a seguito del diniego da parte di Italcave, di far procedere a ulteriori verifiche sui rifiuti conferiti dalla Campania nei giorni scorsi. Arpa Puglia aveva rilevato in un controllo a sorpresa diossine, furani, pcb e inquinanti organici persistenti
27 September, 2011
L’assessore alla Qualità dell’Ambiente, Lorenzo Nicastro, ha comunicato che “le competenti strutture regionali hanno provveduto a sospendere l’attività della discarica Italcave di Taranto” per scongiurare ulteriori conferimenti di rifiuti non conformi alla normativa vigente.
Una settimana fa, l'Arpa Puglia assieme agli assessore regionali Nicastro e Pelillo, avevano denunciato la presenza un sospetto traffico di rifiuti speciali pericolosi. Tutto è emerso grazie a un controllo a sorpresa. Dalle analisi compiute dall'Agenzia ambientale pugliese in alcuni tir pieni di rifiuti sono stati trovati al posto di semplice tritovagliato urbano provenienti dal ciclo dei rifiuti, sostanze altamente tossiche diossine, furani, pcb e pop (inquinanti organici persistenti).
Diffidate quattro discariche per rifiuti speciali
L'atto di sospensione, ha reso noto Nicastro, "si è reso necessario in quanto, con riferimento all’atto di diffida formulato nei confronti dei gestori di tutte le discariche di rifiuti speciali della Regione Puglia (Statte, Taranto,Lizzano e Canosa, ndr), il gestore della Italcave spa ha comunicato di non intendere adempiere alle richieste formulate con la diffida dello scorso 23 settembre.
Richieste che si collegano alle indagini analitiche che hanno lo scopo di verificare il divieto di conferimento in discarica di rifiuti contenenti diossine, furani, pcb e pop (inquinanti organici persistenti)”.
Nicastro: "Non possono escludersi rischi per la salute pubblica"
Secondo Nicastro, nel corso dell’incontro tecnico che si è svolto lo scorso 23 settembre alla presenza dei rappresentanti degli Enti Locali e Provinciali e delle autorità di vigilanza "è emerso che non possono escludersi rischi per la salute pubblica e per l’ambiente legati alla presenza di diossine, furani, inquinanti organici persistenti e pcb". "L’atto di sospensione si configura pertanto - ha concluso Nicastro - come un doveroso provvedimento di amministrazione attiva, con finalità precauzionali, volto a tutelare le matrici ambientali della Puglia e il diritto alla salute dei cittadini pugliesi”. A questo punto, bisognerà attendere la risposta della discarica Italcave, che cercherà di spuntarla impugnando l'atto di sospensione di fronte al Tar di Bari. Ma questa volta, al pari di altre, di mezzo ci sono i rifiuti speciali pericolosi.