Raee, verso nuovi obiettivi europei di raccolta: 85% del totale entro il 2016
La commissione ambiente del Parlamento europeo ha approvato una proposta di modifica della direttiva europea sui rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche. Al posto dei 4 kg a persona, verrebbero contabilizzati i rifiuti elettronici realmente prodotti con una raccolta dell'85% del totale entro il 2016
12 October, 2011
La commissione ambiente del Parlamento europeo ha approvato in seconda lettura una proposta di modifica dell'attuale direttiva sui rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche (Raee). Ora si attende gennaio e il voto del Parlamento europeo in sessione plenaria, per l'avvio dei negoziati con il Consiglio europeo. Le nuove misure obbligheranno gli Stati membri a raccogliere e a riciclare un maggiore volume di frigoriferi dismessi, telefoni e altri ''rottami'' di apparecchiature elettriche e elettroniche.
La proposta approvata dalla commissione ambiente dell'europarlamento ha l'intento di facilitare il ritiro dei prodotti elettronici di consumo e dissuadere gli operatori poco scrupolosi a spedire illegalmente i rifiuti elettrici ed elettronici fuori dall'Unione europea.
Secondo gli europarlamentari obiettivi ambiziosi ma realizzabili di raccolta e di riciclaggio dei rifiuti elettronici contribuiranno notevolmente a recuperare delle materie prime preziose ed a ridurre il flusso di e-waste nelle discariche, inceneritori e nei Paesi in via di sviluppo.
Attualmente invece è in vigore un obiettivo forfettario annuo di 4 kg a persona. Gli obiettivi della direttiva modificata dovranno contabilizzare i rifiuti elettronici realmente prodotti con una raccolta dell'85% del totale entro il 2016. Anche il Consiglio Ue sostiene un obiettivo del 65%, ma basato sui beni messi in vendita e da realizzare progressivamente nella maggior parte dei Paesi Ue entro il 2020 e in altri Paesi entro il 2022.
Un ruolo centrale viene attribuito a orientare i cittadini verso comportamenti più virtuosi. Oggi infatti numerosi piccoli e-waste prodotti sono gettati insieme ad altri rifiuti, anche se contengono delle sostanze nocive o preziose. Per affrontare il problema gli eurodeputati ritengono che i consumatori dovranno essere autorizzati a riportare gratuitamente gli apparecchi molto piccoli, gli elettrodomestici e le piccole attrezzature elettriche nei negozi.
Questo offrirà un'alternativa utile alle strutture specializzate che accettano già l'e-waste domestico, senza costi aggiuntivi. In questo modo dal 70 all'85% di materiale dovrebbe essere recuperato e dal 50 al 75% riciclato. La Commissione ambiente ha ribadito che spetta ai produttori e ai consumatori sopportare i costi dei rifiuti elettronici e non ai contribuenti.