RD a Torino: la Provincia si impegna per l'estensione del porta a porta in centro
La Provincia di Torino sosterrà con un milione di euro l’anno, per cinque anni, il potenziamento della raccolta differenziata nel centro di Torino. Legambiente: “Bene puntare su riduzione dei rifiuti e differenziata così da scongiurare nuovi inceneritori, sia pubblici che privati. Ci auguriamo che questa notizia non sia uno specchietto per le allodole"
27 October, 2011
"Stiamo per lanciare la sfida alla città di Torino per potenziare la raccolta differenziata nei quartieri dove non c'è il porta a porta". Queste le parole che l'assessore all'Ambiente della Provincia di Torino Roberto Ronco aveva pronunciato appena due settimane fa. Oggi, a conferma di quanto detto, lo stesso Ronco ha annunciato che la Provincia sosterrà economicamente il potenziamento della RD nel capoluogo, partendo proprio dai quartieri privi di raccolta domiciliare. Se infatti, con molta fatica, negli anni scorsi Palazzo Civico riuscì a chiudere il "cerchio" della raccolta differenziata nei quartieri periferici, l'ampliamento del porta a porta ai quartieri centrali è rimasto invece negli anni lettera morta.
Ora la Provincia, per aiutare Torino a recuperare il tempo perduto (la percentuale di RD registrata in città a fine 2010 è di 42,4% mentre nel resto della provincia del 55,4%), si impegna a finanzire con un milione di euro l’anno, per cinque anni, la raccolta differenziata; risorse queste che Palazzo Cisterna reperirà attingendo al gettito dell’«ecotassa» pagata dalle aziende incaricate dello smaltimento dei rifiuti in discarica.
A seguito della notizia apparsa sui giornali, Legambiente ha espresso al tempo stesso soddisfazione e qualche perplessità. “Apprendiamo con piacere che finalmente si voglia ridare una spinta alla differenziata anche a Torino, fanalino di coda per le percentuali di differenziata rispetto al resto della provincia –ha dichiarato Fabio Dovana, neo presidente di Legambiente Piemonte e Valle d'Aosta-. E' evidente che sia più difficile raggiungere buoni risultati in una città come Torino, proprio per questo è necessario un impegno maggiore da parte delle istituzioni che devono lavorare in questa direzione e, contemporaneamente, iniziare a ragionare in termini di riduzione dei rifiuti”.
La volontà di far ripartire la differenziata a Torino, con la conseguente diminuzione dei rifiuti indifferenziati, potrebbe inoltre scongiurare la creazione di nuovi impianti in provincia, ipotesi ventilata più volte in questo periodo. “Ci auguriamo che questa notizia non sia uno specchietto per le allodole, volta a spostare l'attenzione sulla cancellazione del secondo inceneriore pubblico a Settimo Torinese, dando poi il via alla creazione di un altro inceneritore privato nello stesso sito, che andrà poi a sostituire in tutto e per tutto il vecchio progetto –dichiara Arnaldo Cirillo, responsabile settore rifiuti di Legambiente PVDA–. Se così fosse sarebbe un insulto alla democrazia e alla trasparenza in materia di gestione dei rifiuti. E' necessario che le istituzioni si esprimano in modo chiaro su quanto accadrà in futuro e quali e quanti impianti sono ipotizzati”.
“Paghiamo noi la raccolta differenziata” - da La Stampa del 27.10.2011
Più attenzione a negozi e ristoranti, Palazzo Cisterna punta sull’organico - da La Stampa del 27.10.2011