CARP e Rifiuti Zero No Inceneritore lanciano una raccolta firme per fermare i lavori del Gerbido
Una petizione popolare chiede a Comune e Provincia di abbandonare i lavori di costruzione dell'inceneritore del Gerbido puntando su riduzione dei rifiuti, raccolta differenziata spinta e trattamento a freddo dei rifiuti. Piero Cavallari, portavoce del Coordinamento Ambientalista Regione Piemonte: “La raccolta è partita da solo una settimana e siamo già arrivati a più di tremila firme”
30 November, 2011
Il CARP e Rifiuti Zero No Inceneritore hanno lanciato una petizione popolare per fermare i lavori di costruzione del termovalorizzatore del Gerbido. “La raccolta è partita da solo una settimana e siamo già arrivati a più di tremila firme. Il minimo era 800” afferma Piero Cavallari, portavoce del CARP contattato da Eco dalle Città. “Stiamo raccogliendo le firme in diversi punti della città – aggiunge Cavallari - e puntiamo a raggiungere in poco tempo il traguardo di diecimila firme”.
La richiesta della petizione rivolta al Consiglio comunale di Torino è articolata in quattro punti: l'immediato abbandono dei lavoratori di costruzione dell'impianto; l'estensione della raccolta differenziata domiciliare a tutto il territorio cittadino e il rispetto dell'obbligo di legge di raggiungere il 65% di raccolta differenziata entro il 31 dicembre 2012; l'applicazione della tariffa di igiene ambientale in modo puntuale e proporzionale al conferimento dell'indifferenziato; l'assunzione di iniziative presso la Provincia di Torino e la Regione Piemonte affinché ridefiniscano i rispettivi piani di gestione dei rifiuti senza impianti a combustione, con l'impegno a promuovere anche legislativamente un obiettivo “rifiuti zero” entro il 2020, che contenga la previsione di chiudere gradualmente le discariche.
“E' la ricetta che predichiamo da anni: riduzione dei rifiuti, differenziata spinta e trattamento meccanico biologico” spiega Cavallari che cita l'esempio di Novara replicabile, secondo il portavoce del CARP, in una grande città come Torino: “A Novara sono arrivati al 72% di raccolta differenziata e stanno studiando l'impianto di Vedelago per il trattamento a freddo dei rifiuti. In questo modo potrebbero arrivare ad un'autosufficienza del 97-98%”.
Oltre a Torino, le firme vengono raccolte anche nei comuni della provincia. Ulteriori informazioni su www.noinctorino.org