“Manolibera”, quando la carta si rigenera in carcere
Inaugurata la cartiera artigianale Manolibera nella Casa Circondariale di Forlì: i detenuti produrranno preziose creazioni, da mettere poi in vendita, a partire da carta e cartone. Un progetto di Hera, in collaborazione con Techne e Comieco, che punta alla prevenzione della produzione di rifiuti e al riutilizzo
01 December, 2011
Un laboratorio artigianale, guidato da un artista e un maestro cartaio, che farà rinascere la carta grazie al lavoro dei detenuti del carcere. Si chiama Manolibera ed è stato inaugurato il 30 novembre presso la Casa Circondariale di Forlì.
Si tratta di un piccolo atelier, il primo in Italia all’interno di un carcere, che tratta materie prime cartacee riutilizzabili, cioè carta e cartone non ancora diventati rifiuti. Con questo materiale Manolibera realizzerà eleganti manufatti artistici, carta da lettere e oggetti vari per enti, istituzioni, negozi e librerie. Un lavoro quotidiano per i detenuti, che favorirà le relazioni sociali tra di loro e verso l’esterno, preparandoli ad un futuro reinserimento sociale. Il progetto è stato realizzato da Hera in collaborazione con la Società Consortile di formazione professionale Techne, il Consorzio Nazionale Recupero e Riciclo degli Imballaggi a base Cellulosica Comieco, e la Cooperativa CILS di Cesena.
L’idea progettuale per la realizzazione di questo laboratorio è venuta all’artista Giuseppe Bertolino, che l’ha messa in pratica con la consulenza del Maestro Franco Conti,$uno dei massimi esperti di carta in Italia, docente di materie cartacee presso l’Accademia delle Belle Arti di Catania e con incarichi di consulente di cartiere in America, Africa e Italia. Giuseppe Bertolino, che da 12 anni conduce il “Laboratorio di Pittura” della stessa casa circondariale, è il direttore artistico del laboratorio cartiera: un artista con una lunga carriera espositiva in Italia e all’estero e che annovera numerose collaborazioni con istituzioni, e patrocini che hanno accompagnato le sue personali; ma anche un artista che da anni affianca alla propria attività anche quella di collaboratore per le attività artistiche della Casa Circondariale di Forlì e quella di organizzatore e partecipante a iniziative di carattere sociale e benefico, per favorire in modo nuovo i rapporti tra arte e società. “Laboratori di carte ‘normali’ ce ne sono molti - ci spiega Bertolino - ma non di carte da riciclo: questa è la prima esperienza a livello artigianale e soprattutto all’interno di un carcere in Italia”.
Circa 10 detenuti, da gennaio 2011, hanno partecipato alla prima fase del progetto, dedicata alla formazione: hanno imparato la tecnica di lavorazione scelta, un procedimento di origine arabo-cinese, del tutto naturale, producendo opere con il torchio, usando i colori e gli inchiostri tipografici. Da oggi, cominceranno a lavorare su commesse: attraverso la cooperativa CILS, che offrirà loro un’opportunità di lavoro stabile e duratura, prenderanno dunque ordini per i loro quaderni, biglietti e scatole decorate. Ogni prodotto sarà debitamente certificato, per garantirne la provenienza dalla Casa Circondariale di Forlì.
Agli enti ed imprese fondatori di Manolibera già citati, si sono poi aggiunti la Direzione Provinciale del Lavoro di Forlì-Cesena, la Provincia di Forlì Cesena, la Camera di Commercio, il Comune di Forlì, il Comune di Cesena e l’Unione dei Comuni del Rubicone.
“E’ un progetto in cui crediamo molto: conferma l’impegno del Gruppo Hera nel coniugare l’attenzione per l’ambiente e la volontà di sostenere iniziative rivolte al sociale. Fa parte del nostro dna e rientra nelle linee guida della nostra responsabilità sociale d’impresa – ha commentato Franco Fogacci, Direttore Struttura Operativa Territoriale Hera di Forlì-Cesena - E’ pensato per andare al di là del semplice assistenzialismo: punta all’autosostentamento, con l’obiettivo di far diventare la cartiera un’attività produttiva vera e propria. In più, mira alla prevenzione della produzione di rifiuti: prima ancora di buttarla via, questa carta diventa arte e si rigenera, riducendo l’impatto ambientale”.
“Prioritario – ha aggiunto Lia Benvenuti, direttore generale di Techne - è l’obiettivo produttivo del laboratorio, finalizzato a realizzare manufatti artistici, carta da lettere ed oggettistica varia, che dai prossimi giorni verrà commercializzata in librerie, negozi specializzati o rivenditori di belle arti”.
In una fase successiva del progetto, Manolibera potrebbe produrre le proprie creazioni anche partendo da carta recuperata dalla raccolta differenziata. E le quantità, in questo caso, non mancherebbero: basti pensare che, solo nel 2010 Hera ha raccolto, nei 181 comuni che serve, 206 mila tonnellate di carta e cartone. Di questi, è stato recuperato il 90,3% (64,6 Kg per abitante). Secondo il Rapporto sulla Raccolta Differenziata di Carta e Cartone 2010 di Comieco, inoltre, la provincia di Forlì-Cesena è la seconda più virtuosa di tutta l’Emilia-Romagna per ogni abitante il dato di carta avviata al recupero è di 123 Kg, più del doppio di una media nazionale che nel 2010 non superava i 52 kg per abitante.
Manolibera si aggiunge ad altri progetti in cui Hera è impegnata in prima linea per il coinvolgimento sociale e la diffusione della coscienza ambientale. Come Raee in Carcere, che ha avviato laboratori di pretrattamento e separazione per l’avvio al recupero dei rifiuti elettrici ed elettronici all’interno degli istituti penitenziari di Bologna, Ferrara e Forlì. E RAEEbilitando, ideato insieme al Consorzio Remedia e Opimm, che a Bologna organizza attività formative con ragazzi diversamente abili, attivi nello smontaggio e nella separazione di Raee e così favoriti nell’inserimento lavorativo.