Rifiuti nel Novarese: come si arriva al 2015?
Dopo la chiusura della discarica di Ghemme la Provincia di Novara cerca nuove soluzioni per lo smaltimento dei rifiuti, in attesa dell'attivazione, tra 7 anni, del sistema integrato regionale. L'assessore Paracchini non esclude la possibilità di coinvolgere la provincia del Vco nella definizione di un adeguato bacino di utenza per un eventuale impianto
13 February, 2009
Via libera alle nuove linee guida per la gestione dei rifiuti in Provincia di Novara. Il documento, proposto dall’assessore all’Ambiente Franco Paracchini, è stato votato da tutti i gruppi di maggioranza e il consigliere dell’Udc, mentre le opposizioni (Pdl e Lega Nord) si sono astenute.
La stesura del nuovo testo si è resa necessaria dopo la chiusura della discarica di Ghemme, con lo scopo di garantire lo smaltimento dei rifiuti per i prossimi 7 anni, cioè fino all’attivazione del sistema integrato di smaltimento secondo le Linee Programmatiche Regionali. L'assessore Paracchini ha ricordato come in sede di Ato rifiuti sia stato concordato una programmazione del ciclo integrato dei rifiuti articolato in tre fasi: una fase a breve termine, già in corso di attuazione, che ha portato all’approvazione del progetto di sopralzo della discarica di Barengo per un quantitativo di circa 110 mila tonnellate, che garantisce lo smaltimento dei rifiuti prodotti sul territorio provinciale per un periodo di circa 2 anni; una fase di medio termine, da avviare all’interno dei confini provinciali, per assicurare il proseguimento dei conferimenti almeno fino al 2015, che individui nuove volumetrie attraverso una Valutazione Ambientale Strategica a partire dai siti di discarica esistenti in modo da individuare la soluzione che presenti il minor impatto ambientale anche attraverso il continuo impegno nello sviluppo della raccolta differenziata; infine una fase a regime così come previsto dal Protocollo d’Intesa e dalle Linee programmatiche per la gestione dei rifiuti urbani previsti dalla Giunta regionale, cioè quella della realizzazione di un unico impianto per sei province del Piemonte.
A tal proposito l'assessore ha dichiarato che questa soluzione "non consente ad oggi di garantire la certezza per la Provincia di Novara della realizzazione dell’impianto unico di smaltimento finale della frazione residua entro i termini individuati dalla programmazione dell’ATO Rifiuti Novarese, ovvero entro il 2015". Per questa ragione le linee guida considerano come prioritaria la scelta di individuare una tecnologia per il territorio della Provincia di Novara, adeguata in termini di impatto ambientale, tariffe potenziali, quantità trattate, e con riferimento alle migliori tecnologie disponibili. Al conseguimento di questo obiettivo lavorerà una Commissione Tecnica composta dai funzionari dei Consorzi di Bacino del Medio e Basso Novarese e della Provincia di Novara. I risultati del lavoro della commissione saranno portati all’attenzione del Tavolo tecnico regionale. La Provincia in quella sede chiederà un confronto tra la soluzione ipotizzata su scala provinciale ed altre soluzioni di ambito più vasto: qualora l’ipotesi per l’ambito provinciale risulti la migliore, la Provincia supporterà l’attività dell’ATO nelle fasi successive relative alla localizzazione del sito mediante Valutazione Ambientale Strategica ed alla redazione dei relativi capitolati di gara. Le linee guida non escludono la possibilità di un coinvolgimento della provincia del Vco per la definizione di un adeguato bacino di utenza dell’eventuale impianto.