Torino Smart City verso i bandi europei
In un incontro al Teatro Vittoria il punto su Torino Smart City tre mesi dopo il workshop alle ex OGR. Oggi sono circa cento le aziende che hanno aderito al progetto. Presentata la Fondazione Torino Smart City
16 December, 2011
Si è svolto giovedì 15 dicembre l’incontro “Smart Building in Torino Smart City. Dal workshop ai bandi europei: primi passi verso la città intelligente”, organizzato dalla Fondazione Oat (Ordine degli Architetti di Torino). Al teatro Vittoria, con un pubblico composto da addetti ai lavori coinvolti nei processi di Torino Smart City, si è fatto il punto a tre mesi di distanza dal workshop che ha impegnato, alla fine di settembre, imprese, ricercatori, funzionari pubblici, professionisti nella ricerca di soluzioni per trasformare parti del territorio torinese in senso smart, ovvero sostenibile e innovativo. In modo unanime si è evidenziato il forte sviluppo dell’idea di Smart City e i grandi passi avanti compiuti in senso organizzativo: la presentazione di progetti in tre diversi bandi dell’Ue – planning, building e heating&cooling – e la nascita della Fondazione Torino Smart City ne sono i segni più evidenti.
Ma soprattutto si è messo in moto un sistema virtuoso che coinvolge non soltanto le 30 imprese e gli altri soggetti presenti a settembre: oggi sono circa cento le aziende che hanno aderito all’idea che lo sviluppo sostenibile sia il motore di lavoro, ricerca e sviluppo per i prossimi dieci anni. Massimo Settis, dell’Unione Industriale, ha ricordato che molte delle imprese coinvolte nel workshop, quando le si è invitate a partecipare, hanno tirato fuori dal cassetto i loro brevetti: per loro, è stata l’occasione per mettersi in gioco.
Già il fatto di aprire i cassetti della ricerca industriale è un grande segnale positivo. Piergiorgio Turi, Fondazione Oat, ha spiegato che quelle conoscenze sono entrate a far parte della “cassetta degli attrezzi” dei gruppi di lavoro. Ci sono idee, progetti concreti e una gran voglia di farli funzionare. “A Torino – ha affermato Turi – è facile parlare di smart city”.
Il workshop ha declinato tre parole chiave. Smart Carbon, la pianificazione e il partenariato pubblico privato: come estendere all’area metropolitana le politiche smart e come trasformarle in elemento di pianificazione strategica condivisa e sviluppata in tempi rapidi. Smart Retrofit, come concentrare lo sviluppo urbano in termini di riuso sostenibile piuttosto che sullo sviluppo urbano; un’idea che coinvolge progettisti, costruttori ma soprattutto cambia la mentalità dei cittadini. Infine Smart Community, strategie di coinvolgimento della cittadinanza e del sistema educativo, gli aspetti che mettono in relazione sistema urbano, educazione, progettazione e democrazia. Su questi tre concetti si è consolidata la Fondazione Torino Smart City, presentata dall’assessore Enzo Lavolta. L’incontro è stato trasmesso in diretta via Twitter (@Fondazione OAT). Informazioni nel sito www.smartbuildingtorino.it.
La Fondazione Torino Smart City
Torino, raccogliendo la sfida dell’iniziativa comunitaria “Smart City”, intende divenire una “città intelligente”, una città che, nel rispetto dell’ambiente, dovrà essere capace di coniugare innovazione e qualità della vita, in modo da realizzare contesti urbani che siano belli da vivere, in un’ottica di sostenibilità. Per cogliere questa opportunità è stata ridefinita anche la struttura amministrativa con la costituzione della Fondazione Torino Smart City per lo Sviluppo Sostenibile (una fondazione, completamente pubblica, in cui sono direttamente coinvolti alcuni tra i principali attori del nostro tessuto culturale, tecnico ed economico della città come il Politecnico di Torino, l’Università degli Studi e la Camera di Commercio), un modello integrato e flessibile di finanziamento e gestione delle progettualità che accompagneranno il percorso strategico della Città.
"La piattaforma progettuale della Fondazione indica la destinazione chiara di un nuovo bene comune d’innovazione verso cui tendere – ha sottolineato l’assessore Enzo Lavolta -. L’ambizioso obiettivo della Fondazione Torino Smart City è di coinvolgere un territorio di area vasta, conglobante anche l’area metropolitana, che si candidi a diventare laboratorio di innovazione. In questo quadro è inevitabile iniziare dalla Pubblica amministrazione. Occorre entrare nei suoi meccanismi per rivedere strategie, rinnovare procedure, valorizzare il compito di facilitatore che gli enti pubblici hanno come obiettivo”.
Il percorso della Fondazione Torino Smart City si snoderà quindi su un terreno di confronto tra pubblico e privato con l'ambizioso obiettivo di attrarre finanziamenti, razionalizzare la spesa, conseguire risparmi di energia e costruire un progetto di città vivibile, a basse emissioni, con l'apporto delle nuove tecnologie e di una governance pubblica nuova e concreta.
Si è inoltre avviata la costruzione di una vera e propria piattaforma per Torino Smart City, una grande architrave informatica, che con strumenti come il “cruscotto urbano” e il matching board, permetterà di integrare e gestire dati, sia al fine di innovare i servizi pubblici e abilitarne di nuovi, sia al fine di rendere gli stessi dati disponibili, in modalità aperta, ad una nuova imprenditorialità che intende investire nella città. Le prime azioni avviate o in programma: il sito realizzato da CSI Piemonte (torinosmartcity.csi.it); il matching board di Torino Wireless; l’Energy Gate del settore Energia del Comune; il progetto “Città visibili”, dove si incrociano ICT, sostenibilità e cultura. Ma sarà importante anche la cooperazione finanziaria tra pubblico e privato. Ruolo strategico avrà l'incentivare gli enti locali a seguire, nelle proprie scelte, un orientamento alla sostenibilità e all'innovazione (si pensi agli appalti pubblici innovativi). Il piano delle risorse prevede un'attenzione alle fonti di finanziamento pubbliche, a partire da quelle europee, non soltanto nel Programma Smart Cities lanciato dalla Commissione: nel 2014 partirà il nuovo Programma Quadro Horizon 2020, con una dotazione di 90 miliardi di euro.