Sacchetti, bando prorogato a giugno? Ma il Ministero non conferma
Il decreto rifiuti avrebbe dovuto spazzare via una volta per tutte la confusione su questa eterna saga dei sacchetti, ma a quasi un mese dall’annuncio del Milleproroghe voci e indiscrezioni continuano a rincorrersi: ora è la volta di un possibile bando, presente nella bozza di decreto, ma il Ministero dell’Ambiente non conferma nulla e il testo del decreto ancora non c’è
19 January, 2012
Un articolo apparso sul Sole 24 Ore – e a onor del vero segnalato da un attento lettore – in data 17 gennaio 2012 titolava “Proroga del divieto di vendere i sacchetti non biodegradabili”, riportando quanto segue: “Proroga del divieto di commercializzazione dei sacchetti di plastica non biodegradabili, fino all’emanazione di un decreto interministeriale (Ambiente – Sviluppo Economico). Il provvedimento andrà emanato entro il 30 giugno. Se da quella data i sacchetti non a norma saranno commercializzati, scatteranno sanzioni amministrative pecuniarie da 2.500 a 25.000 euro. E’ una delle novità previste nei quattro articoli del decreto legge con le misure urgenti per fronteggiare le criticità del sistema di recupero e smaltimento rifiuti, varato venerdì scorso dal Consiglio dei Ministri”.
Una notizia che ci ha sorpresi, e che il portavoce del Ministero dell’Ambiente non ha però confermato.
Da quanto abbiamo appreso né il Ministero dell’Ambiente né quello dello Sviluppo Economico sono in possesso del testo definitivo del decreto e secondo quanto dichiarato ancora oggi dagli uffici stampa dei Ministeri, il testo non sarebbe ancora pronto nella sua versione definitiva, tant’è che non è ancora apparso in Gazzetta Ufficiale.
L’autrice dell’articolo, che abbiamo contattato per chiarirci le idee, ci ha spiegato di aver lavorato su una bozza preliminare alla discussione – che è quella a cui si riferisce nell’articolo – e non sul testo in uscita dal consiglio dei Ministri, che ancora non è stato divulgato.
Insomma, per l’ennesima volta ad un mese dall’annuncio del decreto, regna ancora una confusione pressoché totale.