Rifiuti, Federambiente: «Costi di gestione indifferenziato il doppio di quelli per differenziato»
Il dato emerge dal Green Book 2012. Secondo il presidente Fortini, in Italia ancora il 40% dei rifiuti finisce in discarica, spesso senza aver subito alcun trattamento. La spesa media di una famiglia è 240 euro all'anno
26 January, 2012
In Italia, i costi associati alla gestione dei rifiuti indifferenziati hanno un peso doppio sui costi totali rispetto a quelli per i rifiuti differenziati. È uno dei dati più significativi contenuti nel Green Book 2012 di Federambiente e Utilitatis, presentato a Roma. Un rapporto che analizza gli «aspetti economici della gestione dei rifiuti urbani in Italia», spaziando dagli assetti istituzionali agli aspetti micro settoriali, fino allo studio dei bandi di gara.
Un altro dato interessante lo fornisce il presidente di Federambiente Daniele Fortini durante la presentazione: nel nostro Paese ancora il 40% dei rifiuti (con punte dell’80% al Sud, aggiunge l’ad di Ama Salvatore Cappello) finisce in discarica, spesso senza aver subito alcun trattamento utile per minimizzare il potenziale di inquinamento.
Per quanto riguarda i dati più strettamente economici, Utilitatis ha calcolato anche la spesa media di una famiglia per il servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti: un nucleo di tre persone che vive in un’abitazione di 80 metri quadrati nel 2011 ha speso in media 240,37 euro, «con un esborso più elevato nel Centro (279,76 euro all’anno) e al Sud (274,74) e inferiore al Nord Ovest (199,91)».
In merito invece alla spesa dei Comuni, il rapporto evidenzia che nel 2009 (ultimo anno disponibile), «il costo della gestione (dei rifiuti, ndr) si attesta a 8,5 miliardi di euro, determinati per il 95% da spese correnti, con un aumento del 4% rispetto al 2008. Lazio e Lombardia sostengono i costi maggiori. Il costo pro capite medio sostenuto dagli enti locali è pari a 139,7 euro per abitante, mentre rispetto alle quantità gestite si raggiunge un costo medio di 263,8 euro a tonnellata». Spendono meno i Comuni e gli Ato di medie dimensioni.