Tariffa rifiuti senza Iva. Le associazioni dei consumatori si muovono per i rimborsi
Dopo la sentenza della Corte di Cassazione che ha dichiarato la Tariffa rifiuti fuori dal campo di applicazione dell'Iva, le associazioni dei consumatori studiano le prossime mosse e invitano i cittadini a chiedere i rimborsi
13 March, 2012
Venerdì 9 marzo una sentenza della Cassazione ha stabilito che la Tariffa rifiuti non è assoggettabile al pagamento dell'Iva. Il pronunciamento della Corte riapre la strada ai ricorsi dei cittadini che richiedono il rimborso dell'Iva. Su questo terreno si sono mosse anche le associazioni dei consumatori, che ora invitano a richiedere i rimborso. "I cittadini - si legge sul Help consumatori, l'agenzia delle Associazioni - che hanno pagato a partire dalle ore 10 di oggi (12 marzo ndr) e fino alle ore 10 del 30 marzo potranno, quindi, richiedere il modulo IRT per il rimborso dell’IVA pagata sulla Tariffa rifiuti".
Le associazioni dei consumatori stanno studiando le prossime mosse
"L’ultima sentenza della Cassazione - dichiara Carlo Pileri, Presidente dell’Adoc - annulla quanto espresso nella circolare e legittima i ricorsi, effettuati e vinti, dall’Adoc presso il Giudice di Pace, che hanno portato al rimborso dell’Iva ingiustamente pagata. Stiamo valutando con i nostri legali la possibilità di avviare nuovi ricorsi nei prossimi giorni. Ci auguriamo che questa volta la sentenza venga rispettata dal Governo, così non fosse si sbriciolerebbe la fiducia dei cittadini nello Stato e si farebbe a pezzi lo stato di diritto, il rimborso dell’Iva è un diritto acquisito dei consumatori”.
“Ora chiediamo al Governo Monti di chiudere la vicenda una volta per tutte - dichiara Mauro Zanini, Vice Presidente Federconsumatori - dando finalmente piena applicazione alla sentenza della Corte costituzionale e della Cassazione, restituendo l'IVA pagata indebitamente da milioni di cittadini attraverso uno storno sulle future bollette o consentendo la detrazione dell'importo non dovuto nelle dichiarazioni dei redditi”.
"E chiaro - si legge ancora nel comunicato stampa di Federconsumatori - che va trovata una soluzione urgente e politica da parte del Governo e del Parlamento. Chiediamo inoltre che Federambiente ed l'ANCI questa volta svolgano fino in fondo il loro ruolo, sollecitando il Governo ad assumersi le proprie responsabilità, dando applicazione alle sentenze senza "se" e senza "ma", in coerenza con i principi di equità e di giustizia nei confronti di milioni di cittadini .
Nel contempo Federconsumatori "invita i cittadini che ancora non lo avessero fatto, ad avanzare richiesta di immediata cessazione dell’applicazione dell’IVA (senza aspettare il 1 gennaio 2013 quando con la nuova tassa rifiuti comunque scomparirà) e di rimborso di quanto indebitamente pagato alla aziende od ai comuni che applicano la TIA. A tal fine è disponibile un apposito modulo reperibile presso le nostre sedi e scaricabile dal sito della nostra Associazione". Federconsumatori ricorda che possono effettuare tale richiesta solo i cittadini di quei comuni in cui è avvenuto il passaggio da TARSU a TIA.
Su questa vicenda Federconsumatori ha indetto una conferenza per lunedì 26 marzo ore 11.00 a Roma (Via Goito, 35), dove verranno illustrate le politiche tariffarie ed del settore rifiuti di Federconsumatori. L'associazione ha annunciato, inoltre, che verrà rilanciata la battaglia "NO IVA SULLA TIA" con iniziative anche sul versante giudiziario.
Rimborso Iva sulla TIA. Istruzioni per l'uso - dal sito di Federconsumatori