No inceneritore: depositate in Comune a Torino le firme della petizione popolare
Un allegro flash mob del Coordinamento No Inceneritore Rifiuti Zero Torino ha animato piazza Palazzo di Città durante la consegna dei nominativi di coloro che hanno sottoscritto la petizione popolare per chiedere la sospensione dei lavori di costruzione dell’inceneritore del Gerbido e per sollecitare una corretta gestione dei rifiuti. Il comunicato stampa del Coordinamento No Inceneritore Rifiuti Zero Torino
05 June, 2012
14 magliette, indossate da altrettanti attivisti disposti l’uno accanto all’altro, con la frase “No Inceneritore” su un lato e “Si - Rifiutizero” sull’altro; una testimonianza simbolica, a dimostrazione di come la lotta contro un metodo di smaltire i rifiuti inquinante, nocivo per la salute e antieconomico per la società e la sensibilizzazione in favore della riduzione, del riutilizzo e del riciclo dei rifiuti medesimi siano due facce della stessa medaglia.
Stamane il Coordinamento No Inceneritore Rifiuti Zero Torino - promotore della petizione popolare - ha voluto accompagnare con questa coreografica manifestazione di piazza la consegna delle 6700 firme raccolte nel solo Comune di Torino presso l’URP, Ufficio Relazioni con il Pubblico, di Palazzo Civico. La raccolta era iniziata lo scorso 17 novembre 2011.
Oltre a chiedere la sospensione dei lavori di costruzione dell’impianto del Gerbido, la petizione indica, inoltre, seguendo le priorità tracciate dalle normative europee e italiane, le azioni da mettere in pratica per una corretta gestione dei rifiuti: si spazia dall’attuazione di politiche volte alla riduzione della produzione di rifiuti, all’estensione, su tutto il territorio comunale, della raccolta porta a porta, per finire con il trattamento meccanico-biologico del rifiuto residuo.
Ora l’iter della petizione prevede la discussione in Consiglio Comunale dell’istanza presentata ed un successivo pronunciamento. Il Coordinamento ha dunque uno strumento in più per far comprendere a tutte le forze politiche della Sala Rossa quanto l’inceneritore del Gerbido sia un’opera inutile e dannosa per tutti i cittadini, in attesa che il Tribunale Amministrativo Regionale del Piemonte possa accogliere il ricorso già presentato.
La speranza è che questa petizione popolare possa inaugurare anche a Torino un “nuovo corso” nella politica di gestione dei rifiuti, così come successo a Reggio Emilia, dove alcune settimane fa è stato chiuso l’inceneritore da tempo in funzione - perché si è voluto rendere il futuro delle nuove generazioni più vivibile e sostenibile -, e a Parma, dove è da poco stato eletto un sindaco contrario all’ultimazione dell’erigendo impianto d’incenerimento. Non bisogna poi dimenticare che alcuni giorni fa il Parlamento Europeo si è espresso a favore di una risoluzione per l’eliminazione graduale dell’utilizzo delle discariche e per il divieto di incenerire i rifiuti riciclabili e compostabili che possono arrivare a rappresentare il 90% dei rifiuti totali.
Il 5 giugno per la consegna delle firme raccolte non è una data scelta a caso: oggi si celebra la Giornata Mondiale dell’Ambiente dell’ONU, il cui messaggio del 2012 è che «anche le azioni dei singoli contano per ridurre l’inquinamento del pianeta»: diminuire i consumi, scegliere prodotti senza o con ridotto imballaggio e condurre quotidianamente la raccolta differenziata sono del resto scelte innanzitutto individuali.
L’impegno del Coordinamento No Inceneritore Rifiuti Zero Torino nella raccolta di firme contro l’impianto del Gerbido non si esaurisce con la giornata odierna: i banchetti proseguiranno infatti per diverse settimane negli oltre venti Comuni della provincia dove sono state attivate, ma non ancora consegnate, le petizioni popolari ai locali Consigli Comunali.