Roma "Zero Rifiuti": depositate oltre 11 mila firme per rilanciare la differenziata
Il presidente del comitato promotore Paolozza: "Roma produce il 60% dei rifiuti regionali: non si può più aspettare. Con un'altra mega-discarica il problema non si risolve". Le richieste sono esplicite: nuovi impianti per il riciclo e differenziata da far partire in tutti i municipi
07 June, 2012
Undicimila firme per dire stop alle chiacchiere sull’emergenza rifiuti e per avviare un progetto serio e deciso di raccolta differenziata e porta a porta, al fine di raggiungere l’obiettivo Ue del 75% entro il 2015. Questo l’obiettivo raggiunto dalla campagna “Roma Rifiuti Zero”, che in un mese e mezzo tra lo scetticismo di tutti a cominciato la sua raccolta di firme nel X Municipio per chiedere un allargamento a tutta la città della raccolta differenziata che in alcuni quartieri, come ad esempio San Daniele, è partita nel silenzio più totale.
“Le firme sono precisamente 11590” – spiega il presidente del comitato promotore Marcello Paolozza. “Lunedì le abbiamo depositate in Comune. Si tratta di un primo importante risultato sulla strada verso una gestione alternativa dei rifiuti, rispettosa della Costituzione ed ecocompatibile. La delibera - ha poi spegato Paolozza - a cui è allegato un dettagliato piano tecnico-operativo chiede che l'Assemblea capitolina adotti subito un piano per la riduzione dei rifiuti, estenda la raccolta differenziata porta a porta a tutta la città di Roma fino a centrare l'obiettivo obbligatorio per legge del 75% entro il 2015, approvi il nuovo contratto di servizio con AMA S.p.a. nel rispetto delle previsioni del Codice dell'ambiente che preveda una tariffa premiante i comportamenti virtuosi (chi meno produce rifiuti, meno paga), metta al bando le megadiscariche e l'incenerimento, riconverta l'impiantistica esistente al recupero di materia attraverso il riciclo e il riuso e avvii la realizzazione degli impianti di compostaggio, riciclo e riuso necessari per raggiungere l'obiettivo "Rifiuti Zero" entro il 2020".
“Roma – sottolinea Paolozza – produce il 60% dei rifiuti regionali. Noi chiediamo alle istituzioni di cambiare rotta e di prendere in considerazione le proposte che hanno firmato migliaia di romani. Con le maxi-discariche non si risolve il problema, e alla lunga si rischiano danni per il territorio, il paesaggio e soprattutto la salute dei cittadini. I comitati vanno coinvolti, bisogna cambiare”.