Inceneritore di Parma. Intervista al neoassessore comunale all'Ambiente, Gabriele Folli
Il neoassessore all'Ambiente del Comune di Parma, Gabriele Folli, conferma ad Eco dalle Città la volontà di non aprire l'attuale inceneritore in costruzione: “L'intenzione è quella di procedere con un piano completamente diverso per quanto riguarda la gestione dei rifiuti della città”
25 June, 2012
Il sindaco Pizzarotti ha più volte manifestato la volontà di non aprire l'attuale inceneritore di Parma in fase di costruzione. Lei conferma questa intenzione?
Assolutamente sì. L'intenzione è quella di procedere con un piano completamente diverso per quanto riguarda la gestione dei rifiuti del comune di Parma. Pensiamo di farlo massimizzando il riutilizzo e il riciclo senza per questo dover bruciare materia che può anche avere una valenza economica. L'inceneritore, quindi, non rientra in questo schema.
Quale sarebbe il destino dell'attuale impianto in costruzione?
L'impianto è stato autorizzato dalle passate amministrazioni di Comune e Provincia di Parma ed è costruito da Iren, multiutility di cui il Comune di Parma possiede una partecipazione. In questo momento stiamo facendo un'analisi sull'attuale situazione dell'impianto. Lo scopo è anche quello di capire se in passato vi sono stati degli errori e dei comportamenti non conformi. Dopodiché andremo a parlare con i responsabili di Iren per valutare quella che secondo noi è la soluzione per l'impianto, vale a dire, la sua riconversione e la dismissione tramite cessione di alcuni dei componenti che sono già stati costruiti.
C'è il rischio di possibili penali nel caso non venisse aperto l'inceneritore?
Per ora si è parlato dell'argomento solo sui giornali. Noi non abbiamo ancora affrontato la questione, la andremo a valutare nel momento in cui saremo in relazione con Iren per trattare questa tematica.
Per costruire questo piano alternativo di gestione dei rifiuti di Parma vi state avvalendo delle esperienze di altre realtà?
Sì, stiamo avendo la collaborazione di esperti del settore che già hanno lavorato su piani simili in altre realtà italiane. Stiamo lavorando in particolare con Enzo Favoino, della scuola di agraria del Parco di Monza, e con Walter Ganapini, ex presidente Greenpeace. Abbiamo incontrato inoltre Raphael Rossi, ex presidente Asia Napoli, e Roberto Cavallo, presidente della Cooperativa Erica. Tutti loro hanno dei curriculum molto qualificati e ci stanno dando una mano per costruire questo piano alternativo.
Parma si presenta quindi come un nuovo laboratorio per la strategia “rifiuti zero”...
Il nostro obiettivo è proprio quello. Allacceremo rapporti con le realtà locali nazionali ed internazionali che hanno già compiuto passi in questo senso, in particolare con Capannori che è stato il primo Comune italiano ad abbracciare questa filosofia.