CONAI al Meeting di Rimini. Le discariche: “miniere metropolitane” per il recupero degli imballaggi
Nella cornice della sezione (H)earth del Meeting di Rimini, Roberto De Santis e Walter Facciotto, presidente e direttore generale di CONAI, sono stati intervistati dal giornalista Sergio Luciano sui risultati e le prospettive del Sistema consortile: tra gli argomenti trattati, le cosiddette “miniere metropolitane” e il supporto offerto da CONAI nelle emergenze rifiuti di Napoli e Roma
23 August, 2012
Il Consorzio Nazionale Imballaggi partecipa in qualità di partner alla XXXIII edizione del Meeting di Comunione e Liberazione che si svolge a Rimini dal 19 al 25 agosto 2012. Quest'anno, per la prima volta, il Meeting ospita la sezione (H)earth dedicata all'ambiente dove CONAI è presente con un proprio stand (foto in allegato).
Nell'ambito degli eventi del Meeting (H)earth, mercoledì 22 agosto si è svolto il workshop CONAI dal titolo “Dal recupero degli imballaggi un'opportunità di crescita sostenibile”. Roberto De Santis e Walter Facciotto, presidente e direttore generale di CONAI, sono stati intervistati dal giornalista Sergio Luciano sui risultati e le prospettive del Sistema consortile.
Riportiamo di seguito alcuni passaggi salienti dell'incontro. Il dialogo è partito dalla seguente domanda: Perché è rilevante il lavoro di Conai e cosa sono le cosiddette “miniere metropolitane”? «Con miniere metropolitane – ha spiegato Walter Facciotto – ci riferiamo a quella parte di materiali di imballaggio che al momento sono ancora avviati a smaltimento in discarica e che invece potrebbero essere reimmessi nel ciclo produttivo e diventare così materie prime seconde a disposizione delle imprese. Quelle che noi chiamiamo miniere metropolitane sono quindi fondamentalmente le discariche che al momento contengono ancora una grossa quantità di questi materiali. Secondo i dati ISPRA in Italia nel 2009 sono stati prodotti oltre 160 milioni di tonnellate di rifiuti di cui 128 milioni costituti da rifiuti speciali che entrano solo parzialmente all'interno dei rifiuti urbani. Il modello CONAI rappresenta un esempio di virtuosità a livello nazionale ma si occupa solamente di una piccola parte della produzione di rifiuti urbani (i rifiuti di imballaggio ndr). Credo che su questo punto occorra fare una profonda riflessione perché una gran parte di questi materiali non vengono recuperati ma vengono avviati in discarica».
Quali sono i margini di crescita a livello economico e ambientale? «I risultati lusinghieri che sono stati ottenuti fino ad oggi a livello nazionale – ha affermato Roberto De Santis - fanno riferimento principalmente ai risultati di raccolta raggiunti nel nord Italia. Ci sono anche in questo caso due Italie. La sola Italia del nord ha consentito all'intero Paese di raggiungere gli obiettivi di riciclo che la legge ci impone. L'ulteriore passaggio fondamentalmente riguarda la possibilità che anche le aree del sud, soprattutto le grandi aree metropolitane (Roma, Napoli, Palermo), attivino sistemi efficaci ed efficienti di raccolta differenziata in modo che anche il sud possa contribuire positivamente a questo risultato complessivo. E non si tratta solamente di un risultato ambientale ma anche di un'opportunità di sviluppo – ha continuato il presidente CONAI -. All'interno della filiera del riciclo ci sono una serie di attività imprenditoriali basate sull'innovazione tecnologica che potrebbero essere un'occasione di sviluppo per queste aree».
Il dialogo si è poi soffermato sui casi d'attualità che hanno coinvolto Napoli e Roma. «Il sindaco De Magistris – ha commentato Walter Facciotto - aveva preso in campagna elettorale un importante impegno sulla raccolta differenziata. L'esperienza che abbiamo maturato in alcune città del Sud, dove il sindaco ha messo la raccolta differenziata ai primi posti della sua agenda di attività, ha dimostrato che sono stati raggiunti risultati positivi. Nel caso di Napoli si è notato un cambio di marcia rispetto all'amministrazione precedente. Certamente i problemi di Napoli sono notevoli e la città ha inoltre una caratteristica territoriale particolarmente complessa. Attuare quindi dei cambiamenti importanti non è così facile. Mi pare comunque che il percorso intrapreso sia corretto e le indicazioni che sono state date al gestore (Asia) vadano nella direzione giusta. Anche nel caso di Napoli abbiamo dato il nostro supporto – ha spiegato il direttore generale CONAI - Abbiamo firmato un accordo con il Ministero dell'Ambiente, il Comune di Napoli, la Regione Campania e l'Asia affinché si andasse tutti quanti nella stessa direzione. Non basta infatti organizzare la raccolta, occorre che ci siano gli impianti per gestire il materiale che viene raccolto. Nel caso dei rifiuti da imballaggio, essendo Napoli un comune convenzionato con CONAI, la mancanza dell'impiantistica viene risolta attraverso il sistema consortile che avvia il materiale a riciclo laddove sia possibile assumendosi tutti gli oneri di trasporto e logistica. Ma per quanto riguarda altri sistemi di raccolta, ad esempio l'organico, il problema è chi gestisce successivamente, tratta e recupera il materiale raccolto».
Vista l'attenzione riservata nel corso dell'incontro alle cosiddette miniere metropolitane, l'analisi su Roma non poteva che partire da Malagrotta: «Si tratta della discarica più grande d'Europa – ha ricordato Roberto De Santis – nella quale vengono portati i rifiuti di Roma da qualche decennio e la cui attività viene prorogata. Nella capitale c'è l'esigenza di sviluppare la raccolta differenziata in maniera significativa considerando inoltre che Roma costituisce il bacino metropolitano più grande d'Italia. Per quanto riguarda Roma, il CONAI, sulla base di accordo stipulato con Comune e AMA e su forte impulso del Ministero dell'Ambiente, ha realizzato un progetto per la raccolta differenziata che ha consegnato circa due mesi fa. Si tratta di un progetto realmente esecutivo. Ci sono secondo noi – ha continuato il presidente CONAI - tutte le condizioni, anche di tipo finanziario, affinché ci si possa impegnare e raggiungere nel giro di due o tre anni risultati significativi soprattutto nel settore degli imballaggi. Si tratterebbe di una vera rivoluzione che si tradurrebbe per le casse del Comune di Roma, tra costi di discarica evitati e ricavi dai corrispettivi CONAI, in un beneficio annuo di circa 70 – 80 milioni di euro».
CONAI: crescita e occupazione, le parole d’ordine della filiera industriale raccolta-riciclo degli imballaggi - Comunicato stampa CONAI del 23.08.2012