Chiesto dalla Procura al Gip il sequestro dell'inceneritore di Parma
Inceneritore, la Procura chiede il sequestro: indagati i vertici di Iren e alcuni dirigenti del Comune e della Provincia. Due i reati ipotizzati, abuso edilizio e abuso d’ufficio
01 September, 2012
Sì è saputo solo in questi giorni che lo scorso 30 luglio la Procura di Parma ha chiesto il sequestro preventivo del cantiere dell'inceneritore di Parma che la multiutility Iren sta costruendo in località Ugozzolo. La richiesta è stata inoltrata dal pm Roberta Licci, la decisione spetta al giudice per le indagini preliminari Maria Cristina Sarli. Nell'atto presentato al Gip, che deciderà nei prossimi giorni, si ipotizzano i reati di abuso edilizio e abuso d'ufficio. Una decina le persone indagate; anche se sui cui nomi c’è ancora il massimo riserbo da parte del procuratore Gerardo Laguardia, sembra che nel fascicolo siano presenti i vertici della multiutility e alcuni dirigenti del Comune e della Provincia di Parma.
 Per quanto riguarda l’ipotesi di abuso edilizio, le Fiamme Gialle avrebbero rilevato l'assenza di alcune autorizzazioni. In particolare l’opera, non essendo pubblica ma realizzata da privati, richiedeva il pagamento di 420mila euro come oneri di urbanizzazione. Cifra che Iren non avrebbe mai versato. Per quanto concerne invece l’ipotesi di abuso d’ufficio, gli accertamenti della Guardia di Finanza di Parma dimostrerebbero che Enìa, la società poi confluita in Iren, non ha indetto alcuna gara pubblica per progettare l'impianto, come evidenziato anche negli oltre dieci esposti presentati in Procura in questi anni.
La doppia questione era già stata al centro di un duro braccio di ferro tra l'Amministrazione del precedente sindaco Pietro Vignali e Iren. Il cantiere, inaugurato a luglio 2010, era stato bloccato il 22 agosto 2011 dal Comune, che decretò la sospensione dei lavori sostenendo che l'impianto fosse "privo del permesso di costruire" e che la realizzazione dei lavori "potesse essere avvenuta in modo non conforme con al normativa interna e europea in materia di appalti pubblici". Questioni che sembrano molto simili ai reati ipotizzati attualmente dalla Procura. E c'è chi è convinto infatti che la vicenda possa risolversi come si è risolta il 25 gennaio scorso, quando il Tar ha dato ragione a Iren, ritenendo illegittima la decisione di sospensione dei lavori da parte del Comune. La sentenza del tribunale richiama le norme nazionali e regionali in materia di Valutazione di Impatto Ambientale le quali definiscono che la VIA comprende e sostituisce tutte le autorizzazioni, concessioni, licenze, pareri, nulla osta o assensi necessari per la realizzazione del progetto. Prendendo le mosse da queste premesse normative, il Tar sostiene che risulterebbe anomalo ritenere che lopera in questione è priva del titolo edilizio dopo che il Comune ha partecipato a tutto l'iter approvativo ai fini del rilascio dellautorizzazione unica. (Leggi la sentenza del Tar) In seguito alla sentenza Iren aveva addirittura chiesto un risarcimento danni di 28 milioni di euro per il periodo di inattività, cancellato poi dal ricorso al Consiglio di Stato.
Sulla rinnovata richiesta di sospensione dei lavori avanzata dalla Procura la parola passa adesso alla giustizia penale. Prudente il commento a caldo dell’attuale sindaco, il grillino Federico Pizzarotti, che fa del No all'inceneritore uno dei suoi cavalli di battaglia: "Noi rispettiamo le fasi esecutive della giustizia che sono sacrosante, aspettiamo la decisione del giudice con serenità, senza esultanze o proclami. Tuttavia le irregolarità al centro dell'indagine, come l'abuso edilizio, le abbiamo sempre denunciate". Per tracciare una via d’uscita dalla realizzazione del forno, come promesso in campagna elettorale, i Cinque stelle hanno ingaggiato come consulente esterno l’ingegnere di fama nazionale Paolo Rabitti, che ha già alle spalle esperienze simili come consulente di procure e amministrazioni. Il compito di Rabitti è quello di fare chiarezza sul cantiere di Ugozzolo e sulla documentazione relativa al termovalorizzatore, per poi presentare una relazione entro dicembre 2012. Dal canto suo Iren, che solo pochi giorni fa annunciava per l'impianto "l'entrata in funzione per la fine dell'anno", fa sapere attraverso i propri addetti stampa di avere “piena fiducia nell’operato della magistratura”.