Inceneritore di Cà del Bue (Verona), schieramenti opposti alla conferenza dei servizi e presidio sotto la riunione
In occasione della riunione per la conferenza dei servizi su Ca' del bue, l'associazione Salute Verona ha indetto per lunedì 3 settembre alle 14,30 un presidio davanti alla sede di Agsm. Alla conferenza parteciperanno anche i sindaci dei Comuni di San Martino Buon Albergo, San Giovanni Lupatoto e Zevio contrari all'inceneritore
03 September, 2012
Non si ferma la lotta dei cittadini contro l’accensione dell’inceneritore di Cà del Bue, alle porte di Verona. Lunedì 3 settembre alle ore 14.30, in occasione della riunione per la conferenza dei servizi su Ca' del bue, l’associazione Salute Verona ha organizzato nel capoluogo scaligero un presidio davanti alla sede di AGSM in lungadige Galtarossa, volto “a dimostrare sensibilità ed attenzione verso politiche sostenibili sia a livello economico che di salute.” Sulla sua pagina Facebook Giancarla Turrina, esponenete dell’associazione, scrive: “Noi di Salute Verona saremo ancora una volta presenti per chiedere che si dimostri intelligenza e lungimiranza politica rinunciando ad un progetto nato già vecchio, irrazionale, anti economico, oltre che insalubre. Chiederemo con forza che venga accolto il principio, già fatto proprio dalle direttive europee e nazionali, di valorizzazione dei materiali post consumo attraverso strategie di riduzione, riuso, recupero e di trattamento con tecnologie a freddo, già esistenti ed applicate, non nocive per la salute umana."
Compatto anche il fronte dei sindaci dei Comuni di San Martino Buon Albergo, San Giovanni Lupatoto e Zevio contrari all'inceneritore, che alla conferenza dei servizi presenteranno un documento unitario: “Chiederemo ad Agsm come verranno procurati i rifiuti necessari ad attivare l'inceneritore, considerato che secondo gli ultimi dati dell'Arpav le province di Verona e Vicenza insieme producono 236 tonnellate al giorno, una cifra ben inferiore rispetto alle circa 600 previste da Agsm, che tra l'altro si basa su uno studio del 2001” affermano Avesani, Vantini e Ruzza. “La questione inoltre deve essere valutata da un punto di vista economico: la differenza di tonnellaggio, infatti, a quel punto si ripercuoterà sui costi di gestione. In questo caso, essendo i Comuni obbligati a conferire i rifiuti all'inceneritore, temiamo che i sindaci della provincia saranno costretti ad aumentare la Tariffa dei rifiuti per sostenere l'impianto.” In più occasioni i sindaci avevano messo sul piatto delle proposte alternative, come quella del trattamento a freddo dei rifiuti ma “Agsm non ha mai preso in considerazione questo tipo di progettualità. Per questo è nostra intenzione pubblicare un avviso di manifestazione di interesse rivolto a privati per individuare una proposta alternativa per quei Comuni che non vorranno conferire i rifiuti all'inceneritore». I primi cittadini rilanciano inoltre la proposta di un comitato che dovrà individuare le strategie di lotta più opportune: “Il comitato verrà allargato ai partiti e alle associazioni cittadine, indipendentemente dal colore politico, e dovrà portare avanti iniziative come il referendum”.