Come coniugare occupazione ed efficienza in un'azienda di igiene urbana?
Partendo dalla vicenda ASA (azienda rifiuti in crisi nel Torinese), Eco dalle Città ha intervistato Paolo Foietta, presidente ATO-R: «Bisogna seguire sempre più la logica delle economie di scala. Le nostre aziende sono troppo piccole»
25 September, 2012
È recente la decisione del Tribunale di Ivrea di rinviare a novembre l'avvio della procedura di fallimento di ASA, l'Azienda Servizi Ambiente con sede nel Canavese (in provincia di Torino).
Di fronte alla vicenda ASA, come è possibile coniugare occupazione, sostenibilità economica di un'azienda assicurando un'ottimale servizio di raccolta ai cittadini? Eco dalle Città ha rivolto la domanda a Paolo Foietta, presidente ATO-R:
«Il problema di ASA ma anche di molte aziende pubbliche – ha risposto Foietta - è che sono state gonfiate dall'esigenza di assicurare personale che in realtà non centrava nulla con la mission dell'azienda. Un servizio che poteva essere soddisfatto da un unico operatore veniva svolto in realtà da più persone. Ci sono state sperequazioni anche se diverse da realtà a realtà».
«Oggi il problema di un'azienda come ASA risiede nel sovraorganico. La discussione – ha continuato il presidente ATO-R - è sul numero utile di personale che serve per svolgere il servizio: gli organici attuali delle aziende di igiene urbana si scontrano con le aziende private che intervengono e che dicono che il servizio si può garantire con un numero inferiore di addetti».
Come si affronta la situazione? Secondo Foietta «aumentando la produttività e quindi la capacità dei lavoratori di intervenire cercando allo stesso tempo di minimizzare l'intervento sull'organico. Allo stesso tempo bisognerebbe esplorare mercati e servizi nuovi e considerare anche la possibilità di sinergie con altri bacini. Nel caso di ASA la strada di un'azienda unica sarebbe stata una cosa sensata. Penso alla vicina SCS (Società Canavesana Servizi), un'azienda efficiente che riesce a mantenere basse le tariffe».
La strada da Lei indicata è ripetibile per altri casi simili? «Sì, il fatto che le aziende abbiamo una dimensione allargata è un atto obbligatorio – ha sottolineato Foietta -. Si tratta di un percorso irrinunciabile. Bisogna seguire sempre più la logica delle economie di scala. Le nostre aziende sono troppo piccole, troppo locali e legate a logiche di piccole amministrazioni comunali. Dico sì ad un modello aggregato perché ha più possibilità di aumentare la produttività delle azienda permettendo anche di diversificare i servizi».