Il CIC compie vent'anni e fa il punto sulla raccolta dell'umido
Presentato il libro dal titolo “Il compostaggio in Italia compie 20 anni” che ripercorre la storia del Consorzio Italiano Compostatori. Con oltre 4,2 milioni di tonnellate raccolte nel 2010, l'umido rappresenta il 36% della raccolta differenziata e il trend è in costante crescita. Il comunicato stampa del CIC
26 September, 2012
Con oltre 4,2 milioni di tonnellate raccolte nel 2010, rappresenta il 36% della nostra raccolta differenziata (ben più dei settori tradizionali carta, vetro e plastica) e il trend è in costante crescita. Lombardia e Veneto sono le Regioni in cui si recupera di più, in Campania si registra l’indice di crescita più alto. Per il 2011 si stima che il settore abbia trattato 4,5 milioni di tonnellate, raggiungendo il 40% delle raccolte differenziate italiane.
Sono questi, in sintesi, i numeri del settore del compostaggio, ovvero il comparto industriale del recupero delle frazioni organiche, presentati ieri a Roma dal Consorzio Italiano Compostatori (CIC), in occasione del primo ventennale del comparto. Nel corso dell’incontro è stato anche presentato un libro dal titolo “Il compostaggio in Italia compie 20 anni” che ripercorre la storia del Consorzio e lo sviluppo del settore attraverso la voce dei suoi protagonisti.
Gli ultimi dati disponibili (2010) attestano che la raccolta differenziata di umido (FORSU - frazioni organiche selezionate) e scarto verde (proveniente da giardini e parchi) rappresentano il primo settore di recupero materiale da rifiuti urbani in Italia, con 4,2 milioni di tonnellate trattate, che costituiscono il 36% del totale dei rifiuti raccolti in maniera differenziata. Nel periodo 2009/2010 il quantitativo di rifiuti organici trattati è cresciuto di quasi 350mila tonnellate (+15%), mentre lo scarto verde è aumentato di circa 110mila tonnellate (+7%). Nel complesso le due frazioni sono cresciute di quasi il 12%.
Negli impianti di compostaggio vengono trattate diverse tipologie di rifiuti: frazione umida (45,8% del totale), verde (34,6%), fanghi (11,5%) e altri rifiuti dell’agroindustria (8,1%).
La crescita di questo settore è principalmente legato alla diffusione delle raccolte differenziate: la Campania rappresenta la Regione in cui la raccolta dell’umido è cresciuta maggiormente (+87.500 tonnellate in un anno), mentre in Emilia Romagna si registra il maggior aumento della raccolta degli scarti verdi (+36.200 tonnellate in un anno).
Le regioni che trattano maggior quantità di scarto umido e verde sono la Lombardia (879mila tonn.), il Veneto (762mila tonn.) e l’Emilia-Romagna (497mila) che da tempo hanno avviato questo tipo di raccolte differenziate. A livello di macro-aree si conferma, anche per il settore del compostaggio, un’Italia a due velocità con il Nord che tratta 2 milioni 750mila tonnellate di rifiuti, e il Centro (733mila) e il Sud (677mila) nettamente staccati, ma in costante crescita.
Dal 2000 in poi l’intercettazione della frazione compostabile (organico + verde) è sempre cresciuta passando da poco più di 1 milione di tonnellate del 2000, a quasi 3 milioni del 2007, fino a 4,2 del 2010. Eppure sono ancora ampi i margini di crescita per questo comparto e, proiettando nell’immediato futuro il trend di sviluppo degli ultimi 10 anni, si stima che nel 2020 si raccoglieranno oltre 6,5 milioni di tonnellate, pari a 109 kg pro capite (oggi siamo a circa 68 kg).
Nel giro di quasi 20 anni (dal 1993 a oggi) in Italia si è sviluppato e consolidato un sistema industriale dedicato alla trasformazione dello scarto organico, che oggi conta 257 impianti di compostaggio operativi di cui 199 con una potenzialità superiore alle 1.000 tonnellate/anno. Gli impianti sono localizzati per il 65% al Nord, il 16% al Centro e per il 19% Sud.
“In 20 anni”, evidenzia David Newman, Direttore del CIC, “sono state trattate circa 42 milioni di tonnellate di scarti organici (pari a quasi 1,5 volte la produzione italiana di rifiuti urbani in un anno). Per dare un’idea concreta, la raccolta differenziata e il compostaggio degli scarti umidi determinano ogni anno una riduzione della quantità di rifiuti in discarica pari a quella necessaria riempire l’intero Colosseo di Roma (oppure 8 volte il Duomo di Milano)”.