Risparmiare riducendo i rifiuti: intervista a Raphael Rossi | ECOPEDIA
Quali risparmi economici possono ottenere le amministrazioni pubbliche dall'adozione di politiche di prevenzione dei rifiuti? Questi risparmi sono traducibili in termini di tassa/tariffa rifiuti per i cittadini? Intervista di Eco dalle Città a Raphael Rossi, esperto rifiuti
29 October, 2012
Quali risparmi economici possono ottenere le amministrazioni pubbliche dall'adozione di politiche di prevenzione dei rifiuti?
La risposta deve distinguere le amministrazioni locali (Comuni, Provincia...) dal Governo nazionale, visto che le azioni di prevenzione e riduzione sono differenti. Le amministrazioni locali possono adottare politiche a minor scala con mezzi amministrativi minori rispetto a quanto possa fare lo stato. Tali azioni però coniugano spesso produzione locale, filiera corta, qualità e risparmio. Faccio un esempio estendibile a molti altri settori: i distributori di latte crudo alla spina. Questo tipo di pratica riesce a ridurre la produzione di rifiuti, valorizzare un prodotto locale e allo stesso tempo (qui il valore interessante a livello economico) riesce a far incontrare produttore e consumatore tagliando i costi degli intermediari. La produzione di un litro di latte viene pagata 27 centesimi di euro agli allevatori. Al dettaglio lo troviamo invece ad 1 euro e 90 centesimi. Un distributore permette di vendere il latte ad un euro al litro. Ma il risparmio è solo uno tra i benefici delle politiche di prevenzione e riduzione a livello locale, gli altri sono la valorizzazione della produzione locale, della filiera corta e la qualità. E questo ragionamento può essere applicato ad altri numerosi casi, dai detersivi sfusi all'acqua alla spina.
Come dicevo all'inizio, un'efficacia maggiore la si può vedere dall'adozione di politiche governative applicate a contesti nazionali. In Germania dal 2006 c’è l’obbligo di deposito cauzionale sulle bevande, e tale obbligo è stato imposto applicando una tassa significativa sulle bottiglie e lattine usa e getta. Oggi se si va in Germania al supermercato si trovano solo più imballaggi per liquidi a rendere con comodi sistemi di restituzione. Dal punto di vista complessivo questo sistema permette di far diminuire i costi dello smaltimento e/o i costi della raccolta rifiuti.
Questi risparmi sono traducibili in termini di tassa/tariffa rifiuti per i cittadini?
E' un calcolo complicato da fare, le variabili sono molte.
E’ però certo che i sistemi di tariffazione puntuali, quelli che permettono ai cittadini di pagare esattamente sulla base dei rifiuti prodotti, sono quelli che permettono di fare più raccolta differenziata ma anche di premiare i cittadini virtuosi facendoli risparmiare e quindi portandoli a produrre ancora meno rifiuti. Il comune di Capannori sta facendo una trasformazione del genere.
Il compostaggio domestico, nei territori vocati, cioè quelli rurali o residenziali, può prevenire la produzione di organico e potrebbe permettere una riduzione della quantità complessiva del 30% circa. Visto poi che i rifiuti residui non percolano ne puzzano più si possono raccogliere con minor frequenza.
Per quanto riguarda la tariffa, esiste oggi una correlazione con la raccolta differenziata, a livello nazionale infatti nelle regioni e nei comuni dove la raccolta differenziata è più alta la tariffa è spesso più bassa. Non conosco però ancora una correlazione con la prevenzione. In passato purtroppo di politiche di prevenzione non se sono fatte a sufficienza. Spero fra qualche anno di poter rispondere a questa domanda.
Questa è una notizia-scheda sempre verde che fa parte della raccolta Ecopedia.it curata dalla redazione di Eco dalle Città