Rifiuti in Valle d'Aosta dopo il referendum: Legambiente critica la Commissione speciale decisa dalla Regione
Il circolo Legambiente della Valle d'Aosta critica la scelta della Regione che dopo il referendum sul piro-gassificatore ha dato il via libera ad una Commissione speciale sui rifiuti: "Ma non dicevano che eravamo a rischio Napoli? Perché la Regione adesso gioca a perdere tempo?"
26 November, 2012
Dopo l'esito del referendum che ha bocciato il piro-gassificatore in Valle d'Aosta, la maggioranza regionale ha chiesto e ottenuto una commissione consigliare speciale per "rideterminare gli indirizzi programmatici del sistema di gestione dei rifiuti". La scelta non è stata accolta con favore dal locale circolo di Legambiente, che in una nota si rivolge alla Regione:
"Non accogliere la disponibilità della società civile - scrive Legambiente - quella che ha portato le proprie idee ed energie nella riuscita di un necessario referendum, e rinchiudere le scelte per la gestione dei rifiuti nelle aule blindate del Palazzo, è un grave errore. Se fino a pochi giorni fa la maggioranza di governo sosteneva che il dibattito era squisitamente tecnico, adesso fa marcia indietro e lo riserva ai soli politici".
"Ancora più grave - continua la nota - e qui proprio non ce la sentiamo di parlare di errore, è ritardare volutamente qualsiasi scelta: la Regione ha dato tempo ad una sua Commissione Speciale fino a fine marzo 2013 solo per determinare gli indirizzi programmatici. Subito dopo ci saranno lo scioglimento del Consiglio, le elezioni regionali, il rinnovo delle cariche, le vacanze estive..."
"La responsabilità delle conseguenze di chi vuole creare il caos, non accettare la volontà dei cittadini che hanno vinto il referendum e non far nulla fino a settembre non può che essere addossata a chi ha responsabilità di governo" scrive ancora Legambiente.
“I valdostani sono stanchi di questi giochetti – conclude Alessandra Piccioni, presidente del circolo valdostano di Legambiente – Non si cerchi in futuro, attraverso ritardi e disagi creati ad arte dall'amministrazione, di far ricadere responsabilità di alcun tipo sui soggetti promotori del referendum.”