Inceneritore Gerbido, comitato tecnico-scientifico: i dubbi del CARP e del Coordinamento Rifiuti Zero
Il Coordinamento Ambientalista Rifiuti Piemonte (CARP) e il Coordinamento No Inceneritore Rifiuti Zero Torino avanzano "seri dubbi sulla nomina di tre epidemiologi a garanzia del controllo pubblico delle emissioni di un inceneritore che sta per diventare privato. C’è troppo poco tempo, inoltre, per realizzare un serio piano di monitoraggio dello stato di salute dei cittadini che risiedono nei pressi dell’impianto del Gerbido prima della sua prevista accensione (aprile 2013)". On line il comunicato stampa
04 December, 2012
A pochi mesi dalla prevista accensione dell’inceneritore (aprile 2013), alcuni giorni fa la Provincia di Torino ha annunciato la nascita di un comitato tecnico-scientifico a supporto del “Piano di sorveglianza sanitaria e di conoscenza della variazione dello stato di salute”. A far parte del comitato sono stati nominati tre “membri di comprovata esperienza a livello nazionale”: Silvia Candela, Francesco Forastiere e Benedetto Terracini.
Il Coordinamento Ambientalista Rifiuti Piemonte (CARP) e il Coordinamento No Inceneritore Rifiuti Zero Torino puntualizzano che la costituzione di tale commissione appare un po’ tardiva, dal momento che avviene poche settimane prima del previsto avvio dell’esercizio provvisorio al Gerbido: in tale lasso di tempo appare ragionevolmente molto difficile riuscire a definire e realizzare uno studio approfondito, autorevole ed attendibile riguardo allo stato di salute e di “bioaccumulo” della popolazione residente nei pressi dell’impianto prima della sua accensione. Non a caso, del resto, il monitoraggio del “Piano di sorveglianza” non risulta a entrambi i Coordinamenti essere stato ancora definito, valutato dal comitato tecnico-scientifico - il quale, per di più, non sembra essersi ancora nemmeno riunito in prima seduta - e reso pubblico.
Altra questione su cui ci permettiamo di avanzare dei dubbi è l’affermazione del presidente della Provincia Antonio Saitta, secondo il quale il comitato dei tre epidemiologi dovrebbe farsi garante del controllo pubblico delle emissioni di un sito in corso di privatizzazione. Su www.ecodallecitta.it del 20
novembre 2012, all’interno dell’articolo “Termovalorizzatore del Gerbido: nominati dalla Provincia i tre “super esperti” per il piano di sorveglianza sanitaria” si legge infatti questa dichiarazione del presidente: «La Provincia di Torino presta attenzione all’entrata in funzione dell’impianto di termovalorizzazione del Gerbido oggi più che mai dal momento che la società rischia di perdere la maggioranza pubblica con la quale era nata […]». Non si può fare a meno di percepire la preoccupazione che, una volta trasferito alla gestione privata, sarà molto più difficile mettere in pratica “l’efficiente sistema di controlli” che da sempre la propaganda delle amministrazioni locali sbandiera per tranquillizzare i cittadini. In pratica, la presenza stessa di queste tre figure è di fatto un’ammissione che nell’inceneritore si potranno verificare pericolosi sforamenti dei limiti emissivi di fronte ai quali si è pressoché impotenti.
Alla luce di quanto detto, i due Coordinamenti chiedono congiuntamente:
1) di rendere noti al più presto il disegno complessivo del “Piano di sorveglianza sanitaria e di conoscenza della variazione dello stato di salute” e il cronoprogramma per la determinazione dello stato di salute e di bioaccumulo alle condizioni di partenza (fase ante-accensione dell’inceneritore).
2) di notificare quali e quanti siano i fondi previsti per la messa in opera di tale Piano.
3) di indicare in dettaglio quali siano le responsabilità e le attività in onere al comitato tecnico-scientifico. In particolare si vuole capire se tale comitato abbia solo una valenza meramente consultiva non vincolante rispetto agli altri enti (ASl, ARPA, CLDC e Provincia) o abbia un potere decisionale riconosciuto.
4) di adottare la massima trasparenza sui risultati e una pronta informazione alla cittadinanza per evitare che il comitato tecnico-scientifico sia utilizzato per un’ulteriore opera mistificatoria e propagandistica che nulla ha a che fare con la tutela della salute dei cittadini.