Inceneritore: ricostruiamo la storia
Intervista al presidente di TRM Fabrizio Zandonatti.
02 March, 2004
La vicenda inceneritore a Torino sembra destinata a concludersi a breve con la designazione del sito e il via alla costruzione dell’impianto. È una vicenda lunga, tortuosa, che continua ad surriscaldare gli animi, come dimostra l’acceso incontro di venerdì 27 febbraio (presenti in sala l’assessore Gamba, il vicesindaco Calgaro, l’ex-ministro Ronchi e i comitati contro l’inceneritore). Proviamo a ricostruirla con l’aiuto di Fabrizio Zandonatti, presidente di TRM, la società che gestirà l’impianto. Presidente Zandonati, proviamo a partire dall’inizio… All’inizio, data la necessità di costruire un inceneritore per Torino, fu affidato il compito di selezionare le aree idonee ad accogliere un impianto di termovalorizzazione alla Commissione Bobbio. La Commissione, propose una rosa di siti, nella fattispecie Chivasso e Volpiano. … ma Chivasso si sfilò… Si, la proprietà (la società KIND) dell’area non si dichiarò disponibile alla cessione dell’area. Rimase così solo il sito di Volpiano. Ma il Comune si dichiarò contrario alla localizzazione, pur essendo la proprietà del sito disponibile alla cessione. Bisogna tenere conto del fatto che la commissione Bobbio non era un organismo puramente tecnico, ma un misto tecnico-politico, tanto che i siti scelti, se disponibili, avrebbero dovuto essere sottoposti a una verifica puramente tecnica. Si è dunque arrivati a una situazione di stallo? Si, una situaizione complicata, nella quale si è inserito il Comune di Torino, che ha messo a disposizione 3 aree: strada del Francese, Corso Settembrini e il Gerbido. Ma, anche in questo caso si è scoperto in un secondo momento che l’area di C.so Settembrini non era disponibile: la proprietà (FIAT) e gli utilizzatori dell’area, non si sono detti disponibili, e lo stesso comune di Torino ha convenuto sul fatto che l’utilizzo di quell’area sarebbe stata problematica per la FIAT. Rimangono dunque l’area del Gerbido e di Strada del Francese… Esattamente. E Il Comune da incarico a TRM di effettuare uno studio comparativo fra Gerbido, Strada del Francese e Volpiano, studio effettuato poi dal Politecnico di Torino. Emerge una preferenza per Gerbido e Volpiano. E fra i due siti, quello del Gerbido, essendo utilizzabile con maggior facilità per il teleriscaldamento, vista la più agevole connessione alla rete già esistente, è quello designato. …ma adesso si parla dell’area della Servizi Industriali… Esatto. Mentre succedeva tutto questo, il consorzio Torino Sud ha reso disponibile e proposto un’altra area, quella appunto della Servizi Industriali, a poca distanza da quella del Gerbido. Quindi? Quindi, il 24 dicembre scorso, è stata ufficialmente individuata l’area Servizi Industriali come possibile area per ospitare l’inceneritore. Poiché le analisi tecniche dell’area, però non erano dello stesso tipo di quelle effettuate per le altre aree, è ora in corso uno studio tecnico per accertarne l’idoneità. L’inceneritore, dunque sorgerà alla Servizi Industriali? Politicamente c’è l’ok. Siamo in attesa delle verifiche tecniche. E Volpiano? Uscita definitivamente dal ballottaggio? Quanto a Volpiano, resta come opzione per ospitare un secondo inceneritore a servizio dei comuni del bacino nord (Chivassese, Eporediese e Canavese) più la Valle d’Aosta, sempre che queste zone non presentino soluzioni migliori. Esistono altre candidature nell’eporediese.