Inceneritore, grida e accuse
Assemblea infuocata alla cascina Giaione con l´ex ministro Ronchi
02 March, 2004
«Non ho ben capito da che parte sta?». È questo il primo commento, rivolto all´ex ministro dell´Ambiente Edo Ronchi, che si leva dal folto pubblico della sala consiliare della cascina Giaione (Santa Rita-Mirafiori Nord), intervenuto all´incontro sull´inceneritore organizzato dalla Margherita. Ronchi ce l´ha messa tutta per convincere il pubblico che la scelta dell´inceneritore è in linea con le più avanzate politiche ambientali (indicate al vertice di Johannesburg) che sfruttano il rifiuto come una risorsa; raccolta differenziata e utilizzo di quanto rimane per produrre energia mediante combustione. Mezz´ora e più per spiegare che le nuove tecnologie garantiscono un elevato livello di sicurezza, ma quando il discorso cade sulle esalazioni dell´inceneritore e sulla possibilità che (senza i dovuti controlli) alcune sostanze bruciate liberino diossina, cominciano le proteste. Chi abita vicino alla Servizi Industriali di Orbassano non ne vuole sapere. La situazione precipita quando prende la parola il vicesindaco Marco Calgaro. Gli oppositori contestano all´amministrazione comunale gli scarsi risultati della raccolta differenziata e, quindi, la troppa fretta nel costruire l´inceneritore (che il decreto Ronchi del 1997 definisce come l´ultimo anello della catena di gestione dei rifiuti). Il vicesindaco, invece, difende l´attività del Comune (la differenziata a Torino è intorno al 21%, tra le grandi città solo Milano ha fatto meglio), scoppia la bagarre, che continua con l´intervento dell´assessore provinciale Giuseppe Gamba. L´incomunicabilità è totale, i più arrabbiati lasciano la sala anzitempo. Fuori, intanto, dove è presente un presidio del Torino Social Forum, i vigili faticano a governare le discussioni fra cittadini pro e contro l´inceneritore. (s. c.)