Inceneritore di Parma ancora contrastato ma si va verso l'accensione
Prosegue la realizzazione dell'impianto di Ugozzolo la cui inaugurazione è prevista per la fine di marzo. Le possibilità di impedirne l'accensione si affievoliscono. Anche il sindaco Pizzarotti ammette: "Se non riusceremo a fermarlo lo affameremo" (ma dovrà fare i conti con la Provincia)
10 January, 2013
Nel maggio 2012 gli elettori di Parma hanno eletto come sindaco Federico Pizzarotti, il candidato 5 Stelle che aveva fatto dell'opposizione all'inceneritore uno dei suoi cavalli di battaglia della campagna elettorale sostenendo la riconversione dell'impianto in costruzione e l'utilizzo del trattamento a freddo in alternativa all'incenerimento. Nonostante le iniziative intraprese dal Comune e i procedimenti giudiziari aperti sul cantiere di Ugozzolo, in questi mesi la costruzione dell'inceneritore è andata avanti la cui inagurazione è prevista per fine marzo. E in questi giori nell’impianto di Parma sono cominciati i test “a freddo” e, entro meno di un mese, si proveranno anche i due forni “a caldo” che, a pieno regime, tratteranno fino a 130mila tonnellate di rifiuti l’anno.
In occasione del Consiglio comunale straordinario del 9 gennaio il sindaco di Parma, Federico Pizzarotti, ha ribadito che l'inceneritore "è sbagliato e che non doveva e non deve essere acceso. Abbiamo provato a riconvertirlo - ha proseguto il primo cittadino - ma non ci è stato concesso di esaminare quanto ci sarebbe costata la riconversione. Se non riusceremo a fermarlo lo affameremo".
Le parole del sindaco 5 Stelle possono essere lette come una prima ammissione che l'accensione del forno di Ugozzolo è ormai inevitabile. Gli ambienti che seguono da vicino la partita dell'inceneritore di Parma confermano infatti che in questo momento il Comune non ha più poteri per impedirne l'entrata in funzione (esempio la revoca dei permessi). Gli unici spiragli (e su questo punta e spera l'amministrazione) potrebbero arrivare eventualmente dai procedimenti giudiziari aperti anche se nel dicembre scorso il tribunale del riesame aveva già detto no alla richiesta di sequestro del cantiere del nuovo termovalorizzatore di Parma.
Come riportato sopra, il sindaco Pizzarotti ha detto che "se non riusceremo a fermarlo lo affameremo". Nel caso il Comune di Parma decidesse in futuro di non consegnare i propri i rifiuti indifferenziati all'inceneritore dovrebbe però tenere conto di un elemento: la programmazione sul ciclo dei rifiuti spetta alla Provincia. E nel caso l'impianto non ricevesse i rifiuti di Parma potrebbe rendersi disponibile a bruciare rifiuti provenienti da fuori.
L'inceneritore in Consiglio. Pizzarotti: "Se non lo fermeremo lo affameremo". Viero ribadisce: "Niente rifiuti da fuori provincia" - da Gazzetta di Parma.it del 09.01.2013