Il governo ci ripensa: prorogato al 31 dicembre 2013 il divieto di conferire in discarica rifiuti con potere calorifico
Dopo anni di rinvii, nel dicembre scorso il governo non aveva prorogato il divieto di conferire in discarica i rifiuti con un potere calorifico inferiore (PCI) superiore a 13.000 kj/kg. Nel nuovo decreto sui rifiuti l'entrata in vigore del divieto viene però fatta slittare al 31 dicembre 2013
17 January, 2013
Dopo la mancata proroga, il governo torna sui suoi passi e con il nuovo decreto (Disposizioni urgenti per il superamento di situazioni di criticità nella gestione dei rifiuti e di taluni fenomeni di inquinamento ambientale) fa slittare al 31 dicembre 2013 l'entrata in vigore del divieto di conferire in discarica i rifiuti con un potere calorifico inferiore (PCI) superiore a 13.000 kj/kg. Il divieto di conferire nelle discariche questo tipo di rifiuti era stato introdotto dall'art. 6 del decreto legislativo n. 36/2003 con l'obiettivo di potenziare il recupero energetico di questi rifiuti mediante processi di termovalorizzazione. Tale divieto non è però mai entrato in vigore ed è stato oggetto di numerose proroghe nel corso degli anni.
Dopo la mancata proroga di dicembre era intervenuta Federambiente favorevole alla scelta ma chiedeva al governo gradualità per evitare difficoltà in alcune parti del Paese: "La mancata proroga per il conferimento in discarica di rifiuti contenenti potere calorifico (con PCI superiore a 13.000 kj/kg) - da destinare quindi al recupero d’energia - muove nella direzione disposta dalla gerarchia comunitaria dei rifiuti, ordinata sul binomio recupero di materia/recupero d’energia, finalizzata proprio a minimizzare il ricorso alla discarica. Da anni l’Italia concede proroghe, ma non è ancora riuscita a distogliere dalla discarica quasi la metà dei rifiuti prodotti ogni anno. La scelta del governo è dunque coerente”.
“Tuttavia - proseguiva la nota - occorre considerare l’impatto immediato, che rischia di essere devastante per tutte quelle realtà italiane del Nord e del Sud che hanno avuto finora necessità di smaltire i rifiuti in discarica e che potrebbero trovarsi, in poche ore, nella condizione di non poter provvedere a forme diverse di smaltimento. Per di più resterebbe in campo la contraddizione per cui la discarica potrebbe essere usata soltanto per rifiuti non trattati. In tal modo si manterrebbe questa forma di smaltimento che invece a regime dev’essere superata".