Verona: "sotto moratoria" l'inceneritore di Ca' del Bue
A fine dicembre 2012 il consiglio regionale del Veneto ha approvato ad ampia maggioranza una norma che blocca l’iter per l’inceneritore veronese. All'inizio dell'anno invece la città ha vissuto una “crisi rifiuti” legata alla mancata proroga della possibilità di conferire in discarica il rifiuto residuo con potere calorifico. Il punto della situazione con Daniele Nottegar di Verona Piazzapulita
17 January, 2013
Verona sarebbe stata una di quelle realtà colpite dalla mancata proroga della possibilità di conferire in discarica il rifiuto residuo con potere calorifico. Questa sarebbe stata la causa che ha ingolfato lo smaltimento dei rifiuti nei primi giorni di quest'anno nella città scaligera. Dopo circa quindici giorni è tornata sull'argomento Verona Piazzapulita convinta che “gridare alla crisi serviva solo a spingere l' inceneritore di Ca' del Bue”.
“Vogliamo tornare a bocce ferme sulla questione relativa alla crisi dei rifiuti scoppiata ad inizio anno con la mancata proroga della possibilità di conferire in discarica il rifiuto residuo con più di 13.000 kj/kg – scrive in una nota la lista civica Verona Piazzapulita - . Possiamo dire che era tutto previsto; nel piano provinciale dei rifiuti del 2006 è infatti già riportato questo obbligo che secondo quanto scritto doveva addirittura entrare in vigore dopo il 31 dicembre 2008 così come è anche riportato che la percentuale di raccolta differenziata alla fine del 2012 avrebbe dovuto essere del 65%. E' previsto che per prevenire ogni situazione di emergenza che prefiguri la difficoltà di trasferire in discarica o nel sistema di termovalorizzazione provinciale i rifiuti, deve essere individuata una forma di collaborazione con sistemi di smaltimento e/o di termovalorizzazione extraprovinciali. Quindi è evidente che tutto questo gridare alla crisi serviva solo a spingere l' inceneritore di Ca' del Bue”.
Per quanto riguarda Ca' del Bue alla fine di dicembre è stata votata ad ampia maggioranza dal consiglio regionale una norma che blocca l’iter per l’impianto veronese: niente autorizzazioni all’avvio di nuovi inceneritori o all’ampliamento di inceneritori già esistenti in Veneto, almeno fino all’approvazione del nuovo piano regionale dei rifiuti.
Abbiamo chiesto a Daniele Nottegar di Verona Piazzapulita quanto durerà questa moratoria e cosa succederà: “Fino alle elezioni non si tornerà a parlare di Ca' del Bue. L'attuale piano regionale dei rifiuti è vecchio di 10 anni. Non è ancora chiaro se nel nuovo Piano sarà tenuto in considerazione Ca' del Bue. Nel Veneto ci sono già tre inceneritori che secondo i dati Arpa negli ultimi due anni sono stati utilizzati sono per il 70% della capacità. Con Ca' del Bue la portata diventerebbe una volta e mezzo rispetto all'attuale. Questo accadrebbe mentre la produzione dei rifiuti diminuisce e l'amministrazione comunale afferma di puntare all'aumento della raccolta differenziata (che a Verona è già al 50%). Tutto ciò – ha concluso Nottegar - ci sembra una contraddizione”.