UN PATTO PER SALVARE IL CENTRO - da La Stampa del 14.03.2004
UN accordo tra Comune e commercianti per gestire insieme la trasformazione di piazza San Carlo e, più in generale, del centro storico, il Grande Malato di una città che vive una metamorfosi senza precedenti
15 March, 2004
Lo hanno siglato politici e imprenditori intervenuti ieri al forum de La Stampa sul futuro dell’area che lamenta il peso di provvedimenti che, secondo i titolari dei negozi, «finiscono per agevolare il commercio della provincia». Misure che, unite «a un’informazione confusa che ha avuto il solo merito di terrorizzare gli automobilisti, hanno desertificato il centro». Da una parte i politici: il sindaco Sergio Chiamparino, l’assessore alla Viabilità Maria Grazia Sestero e per l’opposizione Ferdinando Ventriglia (An) e il presidente della circoscrizione 1 Luca Piovano (Forza Italia). Dall’altra il presidente Ascom Giuseppe De Maria, a fianco dei commercianti di piazza San Carlo Maurizio Baiotti e Vito Strazzella. Nel ruolo di moderatori i giornalisti de La Stampa Gianni Armand-Pilon, Emanuela Minucci, Alessandro Mondo e Maurizio Tropeano. Secondo voi esiste davvero un “caso centro storico”? Chiamparino. «Certo che esiste un caso “centro storico”. Perché il centro è cambiato. Ricordo quando a 16 anni mia madre mi portava a vedere le vetrine in centro come fosse un premio. Andavamo lì per lustrarci gli occhi e la mia prima giacca importante, lo ricordo ancora adesso, avevo 16 anni, me la comprò da Olympic, spendendo una cifra che per noi era più che cospicua. Ora la città ha più centri. E non credo che la salute di un negozio o di un caffè possa dipendere dal traffico. Che cosa dovrebbero dire i titolari dei locali ai Murazzi o al Quadrilatero romano, dove le auto non arrivano?». Strazzella. «Le nostre serrate non sono state un capriccio. Posso assicurarvi che nelle serate di chiusura di via Roma il nostro registratore di cassa langue. E non vuol dire niente se ci sono auto in piazza San Carlo. Qualunque tipo di intervento sul traffico, a mio parere, andrebbe rimandato al dopo Olimpiadi, quando il centro si è assestato. In ogni caso, come gesto di disponibilità, abbiamo deciso di bloccare ogni protesta». De Maria. «Noi siamo più che disponibili a venire incontro all’amministrazione e pronti ad investire, ma per farlo serve una programmazione e un’unità d’intenti. Senza dimenticare gli sforzi nei confronti degli istituti bancari che devono facilitarci l’accesso al credito». I commercianti sono pronti al dialogo. E la città? Chiamparino. «Vista la disponibilità da parte dei commercianti di bloccare la serrata, mi pare accettabile la proposta di sospendere sino al 1° maggio il divieto di transito in via Roma delle auto a partire dalle 20 nei fine settimana. Vorrei però proporre anche l’apertura di un confronto che analizzi tutti gli scenari discendenti dalla simulazione di una piazza San Carlo chiusa al traffico. Detto questo, aggiungo che l’intesa dovrebbe avere un carattere più generale e prevedere anche la costituzione di un secondo gruppo di lavoro congiunto che si occupi di tutti i problemi legati all’introduzione della Ztl allargata che scatterà a partire dal mese di luglio». Sono in molti a lamentare da parte del Comune un’informazione a dir poco confusa sui nuovi provvedimenti legati al traffico del centro. Riconoscete qualche errore? Chiamparino. «Sì, qualche errore lo abbiamo fatto. Per esempio quando alla conferenza stampa di fine anno ho annunciato lo studio di un pedaggio per la Ztl. E’ stato un modo per alimentare dubbi e polemiche che si poteva evitare». Ventriglia. «Secondo me c’è stata una gestione fallimentare della comunicazione: troppi provvedimenti annunciati e smentiti. Con un unico risultato: la gente crede che il centro sia sempre chiuso alle auto». Sestero. «Siamo disposti a rivedere le locandine, stampandone 20 mila nuovi esemplari e siamo grati ai commercianti di avere appeso alle vetrine un volantino con l’orario. L’eccesso di polemica però alimenta un messaggio negativo che finisce per danneggiare gli operatori del centro». Baiotti. «Anche la segnaletica è molto confusa. Prendete viale dei Partigiani: qui un cartello annuncia la chiusura di piazza San Carlo per tantissime ore. Non si può essere più chiari? Dobbiamo risolvere, anche attraverso piccole cose, il problema dell’aumento della disaffezione verso il centro». Piovano. «Concordo in pieno. Da quando il Comune ha annunciato l’arrivo delle telecamere e la nuova Ztl siamo stati subissati di lettere e quesiti. La gente non ci capisce più nulla. E’ necessario unirci per fare chiarezza, una volta per tutte». Secondo voi è tutta colpa delle novità legate al traffico se il centro e i suoi negozi sembrano svuotarsi?» Sestero. «A parte il fatto che in centro, al momento, c’è soltanto il cantiere del metrò e quello del passante, noi stiamo realizzando un piano “soft” che cerca di mediare fra le tante esigenze. Un esempio su tutti il trasloco dei binari del tram in via Accademia Albertina sollecitato dai negozianti di via Lagrange e Carlo Alberto. E ancora: lunedì in Sala rossa si discuterà la delibera che autorizza la costituzione dei “centri commerciali naturali”. Il primo sarà quello di via Garibaldi». De Maria. «Si tratta di una società mista pubblico-privato che coinvolge gli operatori commerciali e il Comune e che potrà gestire al meglio le attività di pulizia e manutenzione di vie e piazze consorziate, e diventare una forza autonoma in grado di competere con i centri commerciali». Ventriglia. «E’ un provvedimento importante, certo però che sarebbe stato meglio ritardare il varo di queste novità nella viabilità con la chiusura dei cantieri delle grandi opere». Un folto gruppo di residenti, però, sollecita, anche con petizioni, provvedimenti più coraggiosi in difesa della salute e della vivibilità della città, a partire della creazione di ampie isole pedonali a un ulteriore potenziamento della Ztl. Sestero. «Nel nostro piano del traffico sono previste diverse isole pedonali, come piazza Carignano che presto vedrà l’eliminazione del tram e diventerà un asse pedonale di pregio unendosi con piazza Carlo Alberto». Il sindaco auspica una maggiore vocazione del centro all’intrattenimento. Come si concilia questa richiesta con i tanti cinema che hanno chiuso? Chiamparino. «Non a caso abbiamo aperto un tavolo di confronto con le associazioni di categoria. Tra le ipotesi allo studio, una modifica della destinazione d’uso che permetta a strutture come il Lux e il Doria di ospitare nei loro locali attività commerciali e spazi destinati alla piccola ristorazione. Va da sé che queste e le altre misure in corso di verifica non possono fare la differenza. Non da sole. L’interesse degli investitori è fondamentale...». Ventriglia. «Il sindaco la fa troppo facile: attenzione a non creare situazioni ingestibili. Il Lux in versione riveduta e corretta diventerebbe una multisala con la necessità di un parcheggio adeguato. Se voglio andare con la mia famiglia a vedere i film che escono sotto Natale, dove metto la macchina? In piazza San Carlo, forse? La stessa piazza dove avete bocciato il progetto di un parcheggio a più piani interrati che avrebbe ottimizzato gli spazi?». Chiamparino. «Va premesso che quello in piazza San Carlo sarà un parcheggio in grado di svilupparsi ulteriormente in una seconda fase. Inoltre mi pare ci sia stata una votazione del Consiglio. E comunque parliamoci chiaro: la stretta sinergia tra sala cinematografica e posto auto può valere per le strutture di periferia. Se uno vuole andare al cinema in centro mi aspetto che sia disposto anche a lasciare l’auto in piazza Vittorio e a raggiungere la sala con una passeggiata. Altrimenti che senso ha scegliere il centro?».