\'Dobbiamo pensare ai Giochi 2006\' - da La Repubblica del 14.03.2004
15 March, 2004
Artefice della «tregua» tra il Comune e i sei gestori di bar di via Roma e piazza San Carlo aperti fino a tarda ora (sette giorni fa hanno chiuso in anticipo per protesta) è stato Giuseppe De Maria, presidente dell´Ascom torinese. «Nessuna mediazione - si shermisce De Maria - ho semplicemente esercitato il ruolo che mi spetta, come è già successo altre volte. C´era il rischio di una contrapposizione sterile tra le rispettive esigenze, che non avrebbe portato a nessun risultato. Come responsabile di un´associazione che non mira soltanto agli interessi di una categoria ma a quelli generali, ho chiesto un atto di disponibilità alle parti: da un lato un \"congelamento\" del divieto nel fine settimana in cambio di ogni rinuncia alla protesta, dall´altro ho lanciato l´idea di discutere non soltanto il singolo provvedimento ma un piano più ampio della viabilità in centro. Ma ora arriva il difficile: se non si giunge ad un´intesa, tutto ritorna come prima. È un rischio che bisogna evitare». Il numero uno dell´Ascom è un convinto assertore della «concertazione». Dice: «Amplificare i conflitti produce divisioni. In un momento come questo tutti i soggetti in campo devono contribuire al nuovo ruolo di Torino, che deve saper sfruttare al meglio la grande opportunità olimpica, importante anche per quello che riuscirà a produrre una volta finiti i 15 giorni di gare. I commercianti sono pronti ad esercitare un ruolo. Come è successo in passato, in occasione del lancio della Punto». (g.l.v.)