Rivoli e l´inceneritore Tensione in Consiglio
In duecento nell´aula presidiata dalla polizia: "No all´impianto"
27 April, 2004
Perplessità in tutto l´Ulivo: non basta l´accordo in Provincia per risolvere il rebus Tra i leader della protesta il presidente della Coldiretti Carlo Gottero GINO LI VELI Grande tensione ieri a sera a Rivoli nell´ultima riunione del Consiglio comunale, con agenti della polizia all´ingresso e circa 200 contestatori (tra comitato spontaneo di protesta, il Torino Social Forum), con cartelli, striscioni e magliette dicevano «No all´inceneritore». L´assemblea, prima del suo scioglimento per le elezioni di giugno, doveva decidere se approvare o meno la mozione d´indirizzo con cui si dà il via libera ad una variante urbanistica: se la scelta del termovalorizzatore, sarà quella della zona della Servizi industriali, alla società Sito, proprietaria dell´area, dovrebbero essere ceduti dei terreni come compensazione delle zone non più utilizzabili a causa dell´impianto. Una questione già affrontata qualche settimana fa dalla maggioranza di centrosinistra guidata da Nino Boeti e rinviata per la mancanza del numero legale. Neppure l´accordo siglato qualche giorno fa dai partiti del centrosinistra e Rifondazione ha però rasserenato gli animi. In prima fila tra i contestatori, Carlo Gottero, leader della Coldiretti ed esponente della Margherita. Ma anche tra i Ds, Verdi, Comunisti Italiani e Rifondazione non sono mancati dubbi e perplessità sull´atto proposto dalla giunta Boeti. Pronti a cavalcare la protesta anche gli esponenti del centrodestra «per la mancanza di indicazioni chiare dal punto di vista ambientale. E poi il centrosinistra non ha informato i cittadini». Una posizione, pare, appoggiata anche dal vicepresidente regionale William Casoni, An, che se da un lato conduce le trattative con Sito (la società di cui la Regione ha la maggioranza delle quote) per arrivare ad un´intesa, dall´altro teme che la scelta dell´area della Servizi industriali, faccia perdere valore a quella zona. Probabilmente la Provincia risolverà il rebus dopo le elezioni: solo le valutazioni tecniche d´impatto ambientale diranno se quell´area è utilizzabile per sistemare un inceneritore. Clima diverso, invece, nel pomeriggio in Sala Rossa a Torino, dove la questione è stata affrontata grazie ad un´interpellanza di Marilde Provera, capogruppo di Rifondazione che ha ricordato gli obblighi di bonifica che la Servizi industriale doveva assolvere. «Non è stato fatto nulla - ha spiegato Provera - ma non vorremmo che ora l´azienda venisse premiata con soldi pubblici». Una preoccupazione condivisa anche dal vicesindaco Marco Calgaro, che ha ricordato come sia in corso uno studio sulla stato dei terreni avviato da Trm. Ma sul fatto che la strada dell´inceneritore sia stata imboccata non sembrano esserci più dubbi nel Consiglio torinese. (ha collaborato Federica Cravero)