«Via le griglie da piazza San Carlo»
DOPO LA RACCOLTA FIRME DEGLI INTELLETTUALI L'ASSESSORE DISPOSTA
07 June, 2004
Appello del Comune alla Soprintendenza Emanuela Minucci Alla fine le raccolte di firme eccellenti contro il parcheggio di piazza San Carlo (o comunque «per far sì che almeno sia l'autorimessa più bella d'Europa») sono servite a qualcosa. Se infatti hanno mancato il primo obiettivo - far cambiare idea al sindaco Chiamparino sull'opportunità di costruire l'impianto - è di ieri la notizia che l'assessore alla Viabilità Maria Grazia Sestero ha chiesto una nuova deroga in materia di griglie sino quasi a ipotizzarne la scomparsa: «Abbiamo di nuovo chiesto alla Sovrintendenza e ai vigili del fuoco - ha annunciato l'assessore - di studiare la possibilità di un impianto di aerazione alternativo in modo tale da ridurre al minimo possibile la dimensione delle griglie a lato portici o addirittura, nella migliore delle ipotesi, di farne a meno se non altro in quella collocazione». Un altro colpo di scena dunque, per un cantiere che sta davvero per essere aperto (già la kermesse del farò di San Giovanni quest'anno, causa lavori verrà sfrattata da piazza San Carlo per approdare in piazza Castello) fra pochi giorni. E si tratta di un colpo di scena che non potrà che risultare gradito sia agli ambientalisti sia agli intellettuali che in tutti questi mesi tanto si sono adoperati per bloccare le ruspe attorno al Caval 'd Brons. L'ultimo atto, qualche giorno fa, quando dopo l'avallo della Sala Rossa all'impianto, i suoi detrattori si sono visti costretti a un ultimo appello: «Se proprio dovete scavare nel salotto cittadino fate almeno che sia il parcheggio sotterraneo più bello d'Europa». E a proposito di appelli, proprio ieri Italia Nostra spediva ai giornali una lettera aperta densa di preoccupazioni circa il futuro di alcune ristrutturazioni in corso: dal nuovo Palavela in versione olimpica ad appunto la futura piazza San carlo con parcheggio incorporato: «C'era una volta il Palazzo a Vela ed ora permane una ardita copertura per tutt'altro edificio - scrive il presidente Roberto Lombardi -. C'era una volta una equilibrata piazza Solferino ed ora ci sono due enormi volumi che la occupano e la snaturano. Ci sono ancora (per poco?) piazza San Carlo e piazza Vittorio in procinto di essere trasformate in modi irreversibili. L'impressione è che - sempre più - edifici e piazze torinesi siano oggetto di giochi progettuali che ne minano l'integrità di uso e di aspetto architettonico ed ambientale». La «querelle» dunque, resta più che mai viva.