di Sergio Capelli Il peso della carta nella emergenza campana. Invece di finire a riciclarsi al macero, in molte aree e in alte percentuali la carta va alimentare discariche ed ecoballe, cioè per provocare nuove tensioni. "Partiamo da un presupposto: stranamente, in Campania la quantità di carta contenuta nei rifiuti è minore rispetto al resto d’Italia" ci dice Natale Belosi, ex collaboratore del Commissariato di Governo e profondo conoscitore della realtà campana. "Per quel che riguarda la raccolta differenziata, il Commissariato di Governo quattro anni fa ha fatto un progetto per tutta la Regione. Un progetto che, in alcune zone ha anche funzionato e funziona bene: non si può generalizzare la situazione estremamente difficile di alcune zone e di alcuni comuni con tutto il resto della regione. In Campania ci sono 100 comuni che hanno raggiunto e superato l’obiettivo 35% di Raccolta differenziata. Alcuni, addirittura sfiorano percentuali “tedesche”, avvicinandosi al 70-75%, come Montecorvino Rovella, oggi al centro dei dibattiti per la nuova discarica". Ma esistono anche situazioni estremamente difficoltose, come quella di Giugliano, altra cittadina in cui da poco tempo è stata aperta una nuova discarica. Una città di circa 100 mila abitanti che aveva iniziato a lavorare bene sulla differenziata, soprattutto sulla carta e cartone, raggiungendo velocemente percentuali del 30/35%. Per poi andare a decrescere, fino ad arrivare, ad oggi ad un'assenza pressoche totale di raccolta differenziata, come sostenuto da Legambiente e confermato dallo stesso assessore all'ambiente D'Alterio. Insomma, a Giugliano i mucchi selvaggi stavano per sparire, ed oggi sono tornati a crescere, inserendosi e contribuendo alla situazione emergenziale che investe tutta la regione.