Valdo Fusi, l´appalto anomalo
Progettisti in fuga, impresa in difficoltà sui tempi
05 July, 2004
I muraglioni laterali rompono l´equilibrio e tagliano le facciate dei palazzi La prima scadenza, fissata nell´autunno 2003, è saltata Ora si parla del prossimo ottobre DAVIDE BANFO -------------------------------------------------------------------------- NATO male e in via di completamento tra mille tribolazioni in un mare di polemiche. È tutta da raccontare la storia dell´appalto del parcheggio Valdo Fusi in questi giorni al centro di un dibattito acceso. Uguale discorso per i tempi: dilatati e motivo di non poche incomprensioni tra Comune e Gtt. Ma cominciamo dall´appalto. Il concorso internazionale per il progetto del parcheggio da realizzare nell´area dell´ex Politecnico distrutto dai bombardamenti risale al 1997. A vincerlo tre professionisti - Francesco Dolza, Piero Felisio e Massimo Crotti - che sbaragliano, a sorpresa, un lungo elenco di studi professionali di prestigio con proposte anche innovative come quella che proponeva una specie di giardino d´inverno di collegamento tra il il Museo delle Scienze ed il resto della piazza. A presiedere la commissione è un dirigente del Comune, l´ingegnere Biagio Burdizzo, responsabile della divisione Mobilità. Passano tre anni e l´appalto viene assegnato con il sistema del massimo ribasso alla cooperativa Iter di Ravenna per poco più di 16 miliardi di lire. Un anno e dopo, e siamo già a novembre 2001, la direzione dei lavori viene assunta direttamente dall´Atm per le inadempienze dell´impresa. In un anno, chiuso il vecchio parcheggio a raso, in pratica non era stato fatto nulla a parte il completamento dei lavori della Sovrintendenza, che aveva riportato alla luce alcuni reperti archeologici. L´équipe di progettisti si riduce intanto a due, con l´uscita polemica di Piero Felisio. I lavori procedono lentamente e qualcuno comincia a chiedersi che cosa siano quei due muraglioni che si vedono nel grande cartellone che delimita il cantiere. La prima scadenza per la consegna, fissata nell´autunno del 2003, non viene rispettata e solo nel Natale del 2003 vengono aperti parzialmente due dei 4 settori per fronteggiare l´emergenza traffico della feste. L´esito non è però incoraggiante. Il parcheggio è ancora un cantiere in piena attività, il passaggio per i pedoni è realizzato in mezzo alle staccionate. La gente non sa bene dove siano le rampe di accesso. Il parcheggio, come ammettono in Comune, viene usato pochissimo; nei giorni feriali è quasi sempre vuoto. A gennaio la chiusura e un nuovo impulso a finire un cantiere che non lascia presagire niente di buono per i futuri parcheggi nelle piazze San Carlo e Vittorio. Al Gtt viene fatta fretta. L´impresa cerca di recuperare il tempo perduto. In tre mesi vengono tirati su i muraglioni. Al centro della piazza viene realizzata quella che su "Repubblica" il critico Ernesto Ferrero, battezza la "baita" e che nelle intenzioni dei progettisti è la porta di entrata dell´impianto con un´orangerie inserita in una struttura di legno e cristallo. Lunedì il parcheggio verrà riaperto con le medesime difficoltà di accesso di dicembre. I pedoni dovranno sempre fare un percorso accidentato tra le reti arancioni per sbucare in una via Accademia Albertina stravolta dai lavori di sostituzione dei binari del tram. Sullo sfondo i problemi sollevati da Ferrero. Il parcheggio, concepito come un grande catino verde digradante, mal si inserisce in una piazza aulica segnata da un lato barocco e, sul fronte opposto, da due edifici simbolo dell´architettura contemporanea come la Borsa di Gabetti e Isola e la Camera di Commercio di Mollino. I due muraglioni rompono non solo l´equilibrio della piazza, ma tagliano senza una ragione un porzione della facciate dei palazzi laterali. L´idea dell´ingresso centrale, l´unico fornito di ascensori, è poco pratico visto che gli automobilisti sono costretti a percorrere un sacco di metri per uscire anche se hanno lasciato la vettura in uno degli angoli esterni dei sotterranei. Difficile, al momento, ipotizzare come verrà il gioco degli spazi verdi. Le sezioni destinate a prato sono ancora da seminare e al momento appaiono come delle brutte scarpate. Il perimetro esterno segnato da mattoni a vista e vetri disporrà di quattro spazi commerciali, ma solo per uno è stata trovata una destinazione d´uso. Anche la parte sotterranea lascia a desiderare. I livelli di finitura sono molto bassi e nonostante gli sforzi di Gtt non sembra proprio un parcheggio invitante, specie per un´utenza femminile. Un giudizio finale lo si potrà dare a ottobre, ma la bocciatura estetica appare già scontata