"Importante è togliere le auto" "No, vogliamo verde e acqua"
05 July, 2004
SARA STRIPPOLI Pur di non vedere più le auto sulla piazza, i residenti di piazza Vittorio sono disposti a dare la propria benedizione al nuovo parcheggio. La pensa così anche Evelina Christillin che ieri mattina ha aperto i giornali, ha guardato le fotografie del progetto e ha pensato che in fondo il Vittorio park che sarà non dovrebbe essere così male: «Non riesco ad immaginare quale sarà la realizzazione finale, non mi sembra però che la piazza sarà deturpata. Mi auguro soltanto che tutto sia pronto per i giochi invernali, altrimenti sono guai per Torino. I tempi sono davvero stretti, ma se si riesce a restituire ai torinesi una piazza liberata dalle auto un primo importante obiettivo è stato raggiunto». Talmente orribile è il panorama attuale, con la piazza che la sera si trasforma in parking selvaggio per i frequentatori dei Murazzi, «che la sola idea di aprire le finestre e trovarsi di fronte una vista diversa equivale a tirare un sospiro di sollievo». Da Giorgio Persano, titolare dalla galleria d´arte omonima la prima reazione è per il momento un lapidario no comment: «Non conosco nei dettagli il progetto, sono però favorevole all´idea che sotto la piazza sia realizzato un parcheggio. Certo molto dipende da come si sistemerà la superficie...». Il presidente dell´Atc Giorgio Ardito, da tempo residente nella piazza e attento alle trasformazioni del centro cittadino, chiede verde e acqua. «Tutti sanno che ero contrario a un parcheggio in piazza Vittorio, avrei preferito di gran lunga la soluzione di piazzale Aldo Moro. Detto ciò, visto che s´ha da fare, si eviti almeno che la superficie, con tutta quella distesa di pietre, si trasformi in uno specchio ustore. Non vorrei ritrovarmi a cantare tutto solo Azzurro il pomeriggio è sempre azzurro, neanche un prete per chiacchierar». Bando agli scherzi, aggiunge Ardito: «Per la parte strutturale non sono in grado di dare una valutazione ma il verde è importante, è che non siano due gerani attorcigliati al lampione ma isole di verde a raso. Mi hanno detto che la sovrintendenza è contraria ma non riesco a comprenderne la ragione». Il giudice Giorgio Semeraro vive in piazza Vittorio dal 1985: «La settima meraviglia quando è vuota. Purtroppo però la vediamo così soltanto alla vigilia di San Giovanni, quando cacciano fuori tutte le macchine». Sempre che si riesca davvero ad evitare che anche con il parcheggio la piazza possa essere invasa nelle ore serali, «credo che anche dopo saranno necessari dissuasori di grandezza spropositata» dice Semeraro, il progetto presentato giovedì si conquista un giudizio nel complesso positivo. L´unica perplessità restano le entrate e le uscite sulla piazza: «Se si riuscisse in qualche modo a superare questo scoglio sarebbe meglio». Per Antonella Martina, insegnante e figlia del pittore torinese Piero Martina, molto dipenderà da quali interventi si realizzeranno in superficie: «Resto comunque molto dubbiosa sulla necessità reale di sventrare una piazza come questa». Il timore è che una cosa sia il disegno del progetto come appare su carta, altro invece il risultato finale: «Da quello che so anche piazza Valdo Fusi doveva essere un´isola verde e adesso è quell´orrore che vediamo in questi giorni. Certo è che dai disegni l´impatto ambientale appare minimo, quindi non possiamo esprimere una valutazione negativa a priori». Ultima incognita il trattamento riservato ai residenti: «Spero ci mettano in condizione di trovare parcheggio. Adesso, dal giovedì alla domenica siamo costretti a non muovere le auto, altrimenti non abbiamo alcuna possibilità di rientrare».