Gerbido, la lite dell´inceneritore
La relazione scientifica degli esperti ha indicato il sito per il nuovo impianto, ma è già polemica con i Comuni della cintura. Allarme sulla durata dei lavori: devono finire entro il 2009
13 July, 2004
Dagli esperti dell´Università esce il nome del Gerbido per insediarvi l´inceneritore che dall´autunno del 2009 dovrà servire Torino e i comuni della cintura. Secondo lo studio commissionato ai ricercatori di tre atenei dalla Trm, la società incaricata di gestire l´impianto di smaltimento dei rifiuti, è l´area migliore. Meglio di quella dell´Orba 3 dalla quale peraltro dista appena ottocento metri, ma rispetto alla quale garantisce tempi più rapidi e costi ridotti di un quinto tanto da far dire agli esperti che «non c´è paragone sui vantaggi». Ma i sindaci della cintura sono decisi ad andare avanti nella battaglia che punta sull´area della Sito, cioè l´Orba 3: "È meglio recuperare un´area degrata" sostiene Gilberto Giuffrida, sindaco di Beinasco. Ma Chiamparino è deciso ad arrivare alla scelta in fretta - opinione condivisa anche dal neo presidente della Provincia Antonio Saitta - anche se questo dovesse significare "una scelta non all´unanimità". Ma c´è spazio anche per altre polemiche. A finire nel mirino di An è Stefano Esposito capogruppo in provincia per i Ds e amministratore delegato della Trm: "C´è un conflitto di interessi" accusano da Alleanza Nazionale. Esposito però annuncia di aver già deciso di lasciare: "A settembre mi dimetterò da TRM" Non c´è confronto: dal punto dei vista dei costi e dei tempi necessari per la realizzazione, il sito del Gerbido è il più idoneo ad accogliere l´inceneritore. A conferma delle anticipazioni di qualche settimana fa di Repubblica, lo ufficializza lo studio, presentato ieri, che mette a confronto l´area del Gerbido, di proprietà pubblica (ospita attualmente un deposito per 850 mezzi Gtt) con quella che viene definita «Orba 3», tra Beinasco e Orbassano, dove è insediata la Servizi Industriali. L´analisi tecnica-economica voluta da Trm, la società che dovrà gestire l´impianto, svolta da ricercatori di Earchimede, con il supporto di docenti dell´Università di Torino, di Trento e del Politecnico, non sembra lasciare dubbi, nell´ampia illustrazione dell´amministratore delegato Trm, Stefano Esposito, in compagnia del presidente Fabrizio Zandonatti. Distanti tra loro poco più di 800 metri, i due siti, dal punto di vista dell´impatto ambientale, della viabilità e dell´accessibilità, delle vicinanza alle abitazioni, sono sostanzialmente identici. Anche per quanto riguarda le connessioni di energia elettrica e del teleriscaldamento non vi sono grandi differenze, con qualche vantaggio per il Gerbido. A far pendere decisamente la bilancia verso la zona che ora ospita Gtt (il cui deposito verrebbe trasferito nell´area vicina che ora accoglie l´Amiat) sono i costi e i tempi di realizzazione. Per acquisire l´area del Gerbido la spesa è di 9 milioni e mezzo di euro, per "Orba 3" se ne devono spendere almeno 20, più quelli per riparare i guasti provocati nel sottosuolo dal precedente smaltimento dei rifiuti. Inoltre "Orba 3" può solo ospitare il termovalorizzatore. Lo studio stabilisce che serve anche un impianto di pre-trattamento dei rifiuti, che è possibile al Gerbido ma non nell´area "Orba 3". Inoltre "Sito" , proprietaria dell´area, richiede compensazioni. Senza dimenticare che inoltre bisogna modificare la legge regionale e il piano d´insediamenti produttivi per collocarvi l´inceneritore. Risultato: se si sceglie il Gerbido, con tutte le procedure avviate da lunedì prossimo, il 3 novembre 2009, annuncia Esposito, l´impianto può funzionare a pieno regime. Ad "Orba 3" il termovalorizzatore si accenderebbe almeno 2-3 anni dopo. E la discarica di Basse di Stura dal 31 dicembre 2008 non può più accogliere nulla. Ieri pomeriggio, a Palazzo Civico, c´è stato il primo atto, dopo le conclusioni dello studio: il sindaco Sergio Chiamparino, il suo vice Marco Calgaro hanno incontrato il neopresidente provinciale Antonio Saitta e l´assessore Angela Massaglia. Tutti d´accordo nella necessità di fare in fretta. Il 21 luglio la Provincia, regista dell´operazione, convocherà una riunione fra i sindaci dei Comuni coinvolti, i consorzi interessati, per arrivare, si spera, alla scelta definitiva. "Anche non all´unanimità" commenta Chiamparino.