Trash & music: chi fa la differenziata?
Un'occhiata tra le manifestazioni musicali di quest'estate, alla scoperta di dove è stata fatta la raccolta differenziata. Le esperienze della 'Fiesta' romana, di Arezzo Wave e del Rototom Sunsplash Festival
30 July, 2004
di Alessandra Mazzotta Raccolte 'solidali' di lattine. E t-shirt a chi riempie sacchi di bicchieri di plastica. Ci provano anche così gli organizzatori delle grandi manifestazioni musicali italiane a incentivare la raccolta differenziata tra il popolo dei fans. Ci riescono? A volte sì, a volte meno. Ma non è la volontà che manca, garantisce qualcuno di loro. Abbiamo dato un'occhiata ad alcune delle kermesse appena concluse durante quest'estate 2004. Menzione di riguardo all'iniziativa di Fiesta, festival di spicco dell'estate romana: in occasione del concerto di Peter Gabriel (con repliche durante quelli di Caparezza e di Tiziano Ferro) è stata organizzata una 'raccolta solidale' di lattine, il cui ricavato servirà a finanziare il progetto 'Habana Ecopolis' a Cuba. Un 'lattinometro' (creato appositamente per l'occasione) ha misurato la quantità di lattine portata da ciascun partecipante: a ciascuno dei 10 ecovincitori sono andati 2 ingressi gratuiti al festival. Si chiama invece 'Occhio alla raccolta' l'iniziativa di Legambiente realizzata durante Arezzo Wave: premi in borse e t-shirt per ogni sacco pieno di bicchieri di plastica consegnato allo stand di Legambiente. Festival bagnato, festival sfortunato: un fai da te organizzativo, sommato ad un diluvio finale e al conseguente fuggi-fuggi del pubblico, hanno fatto sì che per ripulire l'area in cui si è svolto il Rototom Sunsplash Festival, in provincia di Udine, ci volessero cinque giorni interi di lavoro... Comunque, se le immaginiamo tutte insieme, i concerti e gli eventi temporanei producono una bella massa di rifiuti e la loro raccolta differeziata e' ancora troppo rara. I lettori ci segnalino esempi positivi o negativi.