Il consiglio di stato contesta l'appalto di Piazza San Carlo
Da La Stampa del 10 agosto
31 August, 2004
Se la storia del parcheggio di piazza San Carlo ispirasse una telenovela sarebbe già ora di riportare il numero delle puntate nei titoli di coda: tanti sono i corsi e i ricorsi di un’opera dibattuta fin dalla prima ora. L’ultima tegola su Palazzo civico è arrivata ieri sera: il Consiglio di Stato ha accolto la richiesta di sospensiva avanzata dall’associazione di imprese edili che si erano candidate all’appalto - la «Zumaglini-Gallina» e la «Les», tutte torinesi - sparigliando un bel po’ di carte. La notizia, diciamolo subito, è confermata dal Comune, che però si mostra prudente. Da Palazzo civico no comment o quasi, almeno fino a quando non verrà trasmessa copia dell’ordinanza con i motivi della sentenza. Una nuova ombra sulla struttura da 360 posti auto domiciliata nel ventre del salotto torinese? Il cantiere è già avviato. «Aspettiamo e vediamo - commenta a caldo il sindaco Chiamparino dopo aver ricevuto comunicazione informale della sentenza -. In ogni caso si tratterebbe di un contrattempo tale da non incidere più di tanto sulla tabella di marcia del cantiere». Conferma Adolfo Repice, segretario generale: «E ‘ presto per parlare, ma l’impatto sui lavori sarà marginale: pochi giorni, complice la pausa già prevista a Ferragosto. Ribadisco che il parcheggio non sarà rimesso minimamente in discussione, rispetteremo i tempi prefissati». Cosa è successo di preciso? Riassunto delle puntate precedenti così come vengono riepilogate dagli uffici comunali. Al momento dell’assegnazione dei lavori la Commissione di Palazzo civico esclude dalla partita la «Zumaglini-Gallina» e la «Les» obiettando che la cauzione «non è confacente»: la busta con le offerte presentata dall’associazione di imprese non viene nemmeno aperta. Subentra un’altra ditta: la «Bentini». A quel punto le concorrenti fuori gioco presentano al Tar Piemonte due ricorsi, quasi in simultanea: prima la richiesta di sospensiva, poi un’istanza di riammissione. Il Tar «promuove» subito la seconda, ordinando al Comune di riammettere le imprese e di valutarne l’offerta economica: offerta che, precisano dagli uffici, vanta un ribasso maggiore rispetto a quelle delle altre ditte e quindi si scopre essere la più conveniente in termini economici. Tutto chiaro? Per la «Zumaglini & C.» la strada parrebbe spianata. Poco più di un mese fa, ecco la nuova doccia fredda. Il Tar si pronuncia sulla richiesta di sospensiva presentata dalle imprese, ancora pendente, e la boccia. La Commissione comunale ne prende atto e, in base ad una serie di automatismi che prescindono dalla congruità dell’offerta economica, aggiudica i lavori alla «Bentini». A quel punto l’associazione di imprese, lungi dal gettare la spugna, si appella al Consiglio di Stato. E voilà, il Consiglio accoglie la richiesta di sospensiva capovolgendo ancora una volta la situazione. Da qui l’incertezza legata ad una sentenza della quale Palazzo civico dovrà comunque prendere atto. «Esamineremo nuovamente l’offerta di queste imprese per valutarne la congruità», spiegano dagli uffici, restii a pronunciarsi prima di aver letto riga per riga l’ordinanza. E nel caso i conti tornino? A quel punto la «Zumaglini-& C», finalmente vittoriose, subentrerebbero alla «Bentini». Quest’ultima si vedrebbe riconosciuto solo il pagamento delle opere già realizzate. Sempre che, ipotizza qualcuno facendo gli scongiuri, anche la «Bentini» non decida di presentare a sua volta ricorso. L’ultima parola su chi realizzerà il controverso parcheggio di piazza San Carlo non è così scontata.