Inceneritore al Gerbido? I sindaci dell´area dicono sì
Vertice in Provincia con Saitta e gli assessori Massaglia e Peveraro. Ma cresce la richiesta di sicurezza
01 September, 2004
Definito un accordo per far crescere gli investimenti e la raccolta differenziata MARCO TRABUCCO L´inceneritore di Torino ha fatto un ulteriore passo avanti. È stata infatti giudicata da tutti molto positiva la riunione che, ieri pomeriggio ha riunito a Palazzo Cisterna il presidente della Provincia Antonio Saitta con il suo assessore Angela Massaglia, l´assessore comunale torinese Paolo Peveraro e i rappresentanti dei consorzi che si occupano dello smaltimento rifiuti nella nostra Provincia. Oggetto della riunione era la bozza di protocollo di intesa di cui Saitta aveva già parlato a tutti i soggetti interessati nell´incontro del 21 luglio scorso, quando aveva presentato come inevitabile la scelta del Gerbido, come sede del termovalorizzatore. Allora c´era stata una «ribellione» dei sindaci della zona. L´estate però sembra aver «portato consiglio». E ieri gli stessi sindaci del consorzio Covar 14, quello che riunisce i comuni più vicini alla zona del Gerbido, hanno posto 4 condizioni per dare il loro sì alla costruzione dell´inceneritore su quell´area. Spiega Giuseppe Massimino, che è presidente del consorzio: «Chiediamo garanzie sul trasferimento della Servizi Industriali. Poi vogliamo che l´impianto di pretrattamento dei rifiuti destinati all´inceneritore sia di dimensioni più ridotte di quelle previste nel progetto; che si costituisca una commissione per discutere di quale tecnologia vada adottata per l´inceneritore. E infine vogliamo garanzie assolute sul fatto che gli impianti di abbattimento dei fumi siano i più sicuri possibili: non devono esserci risparmi su queste tecnologie che garantiscono la salute dei cittadini». Le loro proposte saranno adesso formalizzate. E, anticipa Saitta, saranno inserite nel testo del protocollo di intesa che, entro fine settembre, dovrà essere approvato da tutti i consorzi interessati e dalla Provincia per dare poi il via alla fase esecutiva dell´inceneritore. «Stiamo procedendo bene - spiega Saitta - la concertazione avviata, funziona. Ha visto un grande senso di responsabilità da parte di tutti, ma anche una volontà di collaborare fattivamente alla risoluzione del problema». Il protocollo d´intesa, infatti prevederà fra l´altro l´impegno di tutti i firmatari a portare al più presto la raccolta differenziata al 50 per cento del totale. «Su questo punto ho chiesto precisi piani di investimento a tutti i comuni» spiega Saitta. Prevede anche che Torino, rilevando la quota attualmente dell´Amiat in Trm (la società che progetterà e costruirà l´inceneritore) ne ceda poi una parte a tutti i comuni interessati, «perché - dice Saitta - le decisioni in merito devono essere prese in pieno accordo, senza "prepotenze" da parte del centro più grande». Poi in base all´accordo le quote di compensazione economica che sono destinate al Comune che ospita l´inceneritore verranno distribuite su tutta l´area. E i consorzi della zona Nord di Torino si sono impegnati a identificare al più presto un sito per la costruzione di un secondo inceneritore.