Rivincita ambientalista sotto il Caval 'd Brons - da La Stampa del 11.09.2004
Il sindaco: l'opera si farà, i contestatori ci stanno facendo perdere del tempo
13 September, 2004
Emanuela Minucci Stavolta, la loro battaglia contro le ruspe in piazza San Carlo, l' hanno vinta. Dopo gli insuccessi dei ricorsi contro il tunnel di corso Spezia e di piazza Vittorio, gli ambientalisti si sono aggiudicati il round cui tenevano di più: lo stop al cantiere per realizzare il parcheggio interrato sotto il Caval'd Brons. In Comune sono fiduciosi: «Lo stop durerà soltanto lo spazio di un week-end». E il sindaco Sergio Chiamparino spiega: «L'opera si farà comunque. Gli ambientalisti ci stanno soltanto facendo perdere del tempo prezioso in un momento cruciale per la città. Nel pieno rispetto della magistratura, ci auguriamo che giunga il più presto possibile a una pronuncia definitiva». Ma, intanto, dopo la minaccia (sventata soltanto due giorni fa) del ricorso presentato dalla ditta che aveva perso l'appalto, ora le ruspe devono fermarsi sul serio. Uno stop che nonostante venga definita dagli ingegneri del Comune «derivante da una questione di lana caprina», contribuisce ad aumentare il malumore di chi sulla piazza (o attorno alla medesima) lavora o abita, e i dubbi che i lavori possano essere conclusi in tempo utile per il 2006. Cerchiamo di ricostruire la vicenda. A indurre il Tribunale amministrativo regionale a sospendere il cantiere più discusso e più in vista della città, un errore procedurale legato alla verifica di impatto ambientale (passaggio necessario per gli impianti che superano i 500 posti auto). L'amministrazione si è sottoposta a questo controllo presentando un progetto esecutivo, quando la legge prevede che in questa fase si presenti il progetto preliminare. Com'è potuto accadere che i tecnici di Palazzo civico, pur sapendo che le procedure legate ai lavori non sarebbero passate inosservate, abbiano commesso una tale leggerezza? «Non si è trattato di una leggerezza - spiega l'assessore alla Viabilità Maria Grazia Sestero - e il "mistero" di questa scelta si può chiarire con facilità: quel parcheggio è nato con soli 370 posti, quindi non avrebbe avuto neppure bisogno di ricorrere alla verifica di impatto ambientale. In un secondo tempo si è aperta la possibilità, grazie a un accordo con l'Aci, di collegare il nuovo impianto con quello già esistente sotto via Roma. E' stato l'allargamento a far crescere, soltanto in un secondo tempo, la capienza del parcheggio. A quel punto, e soltanto per metterci al riparo da ogni critica, abbiamo chiesto l'okay della verifica per l'impatto ambientale. E visto che giunti a quel punto noi avevamo già terminato il progetto abbiamo presentato l'ultima versione». L'assessore non fa mistero di avere un asso nella manica per far sì che dopo il week-end i lavori tornino alla normalità. «Non mi faccia dire di più: lavoreremo per mettere a punto una delibera da approvare in giunta martedì. Un documento che autorizzi le ruspe a tornare attive». Un «segreto» che per l'avvocato della controparte, Paolo Videtta, più che un asso di briscola è un asso di coppe: «Diranno semplicemente che non collegano più i due impianti, ma non mi pare una grande soluzione» commenta dopo aver anticipato che il suo studio vuole collaborare con il Comune, e non «fargli la guerra». Come finirà? Per ora, mentre gli ambientalisti esultano, le reazioni negative dei commercianti e dei residenti si sprecano: «E' un parcheggio nato sotto un cattiva stella, non sarà mai pronto per le Olimpiadi». In Comune spiegano di avere agito, anche dal punto di vista procedurale, nel migliore dei modi: «Se c'è qualcuno che vuole metterci i bastoni fra le ruote ad ogni costo - dicono ai Lavori Pubblici - può farlo. C'è sempre la possibilità di fare un ricorso o che il Tar lo accetti. Per realizzare un'opera che risulti davvero blindata da questo punto di vista ci vorrebbero 10 anni: bisognerebbe cioè lasciare passare da un piccolo atto amministrativo all'altro almeno un mese, i termini per far scadere la possibilità di ricorrere al Tar». Ancora 48 ore e Palazzo Civico calerà la sua carta segreta. Basterà per far riprendere i lavori? La battaglia a colpi di carta bollata sembra soltanto agli inizi.