Piazza San Carlo, il cantiere non si ferma
da La Stampa del 15.09.2004
15 September, 2004
INTANTO LA GIUNTA DECIDE DI SEPARARE I DUE PARCHEGGI, DIMINUIRE I POSTI E EVITARE L'ESAME SULL'IMPATTO AMBIENTALE Ricorso del Comune dopo la sentenza dei giudici del Tar Giuseppe Sangiorgio Traffico nel caos in centro, ieri mattina, con colonne in via Lagrange, via XX Settembre, in corso Re Umberto, mentre la giunta stava varando due delibere per superare l'impasse della sospensione lavori sentenziata dal Tar sul parcheggio di piazza San Carlo. Nonostante la sentenza del Tar, forse per errore, via Giolitti e via Alfieri, all'altezza della piazza, sono state chiuse, sbarrato anche l'ingresso in via Roma da piazza Carlo Felice. Facile immaginare il risultato: clacson impazziti in code d'auto che procedevano a passo di lumaca. Nel pomeriggio i varchi di via Giolitti e Alfieri sono stati aperti e il traffico, in serata è un pochino migliorato. Ma torniamo all'aspetto amministrativo della vicenda. La giunta municipale su proposta dell'assessore ai Trasporti, Maria Grazia Sestero, ha approvato due delibere che oggi saranno valutate in commissione: la prima per dare avvio ad un ricorso al Consiglio di Stato, contro la decisione del Tribunale amministrativo; la seconda per limitare il numero di posti da circa 800 a 376, in modo da evitare al manufatto la valutazione d'impatto ambientale, non necessaria per strutture con meno di 500 auto. Tre ore di confronto fra assessori sul problema di un parcheggio che è diventato simbolo della volontà di realizzarlo. Al termine, dopo il «sì» ad entrambi gli atti, la stessa Sestero ha spiegato che per il «San Carlo» non ci sarà nessuna interruzione e che il progetto non subirà varianti. «Verrà costruito - dice - un muro divisorio che renderà la struttura autonoma rispetto a quella dell'Aci, sotto via Roma». In tal modo la civica amministrazione pensa di aver superato l'ostacolo Tar e di poter procedere con il cantiere. Continua l'assessore: «I giudici hanno contestato la mancanza di valutazione di impatto ambientale sul preliminare, probabilmente senza tener conto che il progetto, agli inizi, prevedeva soltanto 376 posti auto. Il collegamento con il «Roma» gestito dall'Aci è avvenuto dopo, nel passaggio da preliminare ad esecutivo». Per cui, tornando alle origini, il nodo, secondo Palazzo Civico, dovrebbe essere sciolto. In più ci sarà la sentenza d'appello al Consiglio di Stato. E se quest 'organismo darà ragione al Comune, tutto tornerà come prima, con collegamento fra parcheggi San Carlo e Roma, gestiti unitariamente da Gtt e Automobile Club. Problemi seri, invece, se la magistratura romana dovesse confermare il giudizio del Tar-Piemonte. A quel punto il parcheggio non si potrebbe costruire nei tempi previsti, ossia per le Olimpiadi del 2006. Ed è anche per questo che l'opera è stata definita dalla giunta d'«interesse pubblico» per la Città. Afferma l'assessore: «Speriamo di evitare ulteriori contestazioni anche su queste delibere. Potrebbero arrivare altri ricorsi al Tar. Ce ne sono già quattro sul parcheggio di piazza Vittorio e uno contro il tunnel di corso Spezia. Fa parte della dialettica democratica».