«Abbiamo fatto respirare Reggio» - da L'Unità del 23/9
L’assessore contestato dai commercianti: le limitazioni al traffico sono state efficaci
23 September, 2004
Meno auto in città, meno inquinamento dell'aria, più gente in bicicletta, autobus più puntuali e più affollati. Secondo Alberto Santel, assessore comunale alla mobilità sostenibile e principale bersaglio delle polemiche di questi giorni, la settimana sperimentale di limitazioni al traffico, che si è conclusa ieri, non è stata affatto un fallimento. Al contrario, ha dimostrato l'efficacia dei provvedimenti adottati, che - ribadisce l'assessore - «non sono una bacchetta magica, potranno essere integrati e migliorati, ma hanno prodotto risultati scientificamente misurabili e apprezzabili». Confortato dai numeri sfornati dall'Arpa (agenzia regionale per l'ambiente), dall'Act (azienda cordiale trasporti) e dalla polizia municipale, Santel ha respinto le raffiche di critiche che lo hanno preso di mira. Tra grafici, tabelle e comparazioni non sempre facili da comprendere per i non addetti ai lavori, risulta in effetti evidente - nei giorni tra giovedì 16 e martedì 21 (mancava il dato di ieri) - un calo della concentrazione di Pm 10, le cosiddette polveri fini, rispetto alle stesse date del 2003 e del 2002. Altrettanto evidente è che, dopo la dispersione propiziata dalla pioggia giovedì scorso, la crescita di questo inquinante nei giorni successivi è stata nettamente inferiore a Reggio che nelle vicine città di Piacenza, Parma e Modena, omogenee per collocazione geografica. Quanto al traffico, la stima è di un meno 4% medio nell'arco della settimana. A chi obietta che ai divieti era però interessata una fetta assai più ampia di auto - le vetture pre-Euro 2, immatricolate prima del 1997, costituiscono circa il 35% del totale - Santel risponde che si tratta comunque di un calo rilevante. «Non volevamo - dice - fare gli aguzzini, comminare multe ai trasgressori. Puntavamo soprattutto sul senso civico dei cittadini e giudico positiva la percentuale di coloro che si sono adeguati spontaneamente alle disposizioni». Anche perché - aggiungono l'Azienda trasporti e l'associazione "Tuttinbici", i cui volontari hanno compiuto apposite rilevazioni - in contemporanea sono aumentati in misura significativa i passeggeri sugli autobus e gli accessi in bicicletta al centro storico. Tanto rumore per nulla, allora? Tutte ingiustificate le contestazioni? Forse, Santel pensa che sostanzialmente sia così. Probabilmente, non condivide neanche la revoca di una parte dei provvedimenti, decisa lunedì dalla Giunta comunale di fronte alla clamorosa protesta dei commercianti. Un argomento glielo fornisce anche il presidente dell'Act, che fa sapere: «Con l'onda rossa come corsia preferenziale, gli autobus hanno viaggiato più rapidi e più puntuali». Ma anche Santel ammette che i provvedimenti, anche se tecnicamente giusti, hanno bisogno di consenso politico: «A patto che - precisa - la ricerca del consenso non diventi un alibi per lasciare le cose come stanno. Tutti devono rendersi conto che la situazione non è sostenibile: lasciando da parte le patologie più gravi e l'incidenza sulla mortalità, che pure pesano, a Reggio solo per le malattie respiratorie si perdono 400.000 giornate di lavoro». Finita la "settimana di passione", non è certo finito il problema dell'inquinamento. Si rendono necessarie misure strutturali, che non possono limitarsi ad una giornata settimanale di targhe alterne. Insieme a Santel, assicurano l'intenzione di farsene carico il resto della Giunta comunale e anche gli assessori provinciali. Però gli interventi strutturali, e ancora di più l'affermazione di una nuova cultura della sostenibilità nell'opinione pubblica, richiedono tempo. Ma intanto, qualcosa bisogna fare subito, nelle prossime settimane e nei prossimi mesi, pur con tutte le "concertazioni" e le "agende 21" da più parti invocate. Ieri lo hanno richiesto, incontrandosi con il sindaco Delrio, anche i segretari provinciali di Cgil, Cisl e Uil. «Siamo noi - avvertono i sindacati - le organizzazioni maggiormente rappresentative dei lavoratori e dei pensionati». Stefano Morselli