In Italia il 7% di emissioni in più Il ministro: ma possiamo farcela
01 October, 2004
Italia-Kyoto. Sembra una partita da giocare ai tempi supplementari. Nel 1997, quando aderimmo al Protocollo, ci impegnammo a ridurre le emissioni dei gas serra del 6,5%, rispetto ai livelli del 1990, entro il 2012. Nel frattempo le nostre emissioni sono cresciute più del 7%. Ora dovremo ridurre del 14%. Sarà possibile? «L’incertezza della ratifica ha pesato - ammette il ministro dell’Ambiente Altero Matteoli -. Io stesso avevo detto che, uscita l’America e con la Russia in bilico, l’Europa non avrebbe potuto farsi carico di tutto l’onere, anche perché le nostre industrie si sarebbero trovate in difficoltà. La situazione si è sbloccata. Possiamo recuperare terreno, puntando soprattutto sui meccanismi flessibili». I meccanismi sono le realizzazioni di impianti ecologici nei Paesi in via di sviluppo, le riforestazioni, i commerci delle quote di emissione. «Se scaliamo dalla nostra quota i crediti accumulabili con queste azioni, già avviate - aggiunge il direttore generale del ministero dell’Ambiente Corrado Clini - rispetteremo gli impegni assunti». Ma l’ottimismo del governo non convince gli ambientalisti: «Il piano nazionale sulle quote di emissione prevede un ampio superamento dei limiti nel settore termoelettrico - sostiene Alberto Fiorillo di Legambiente -. E’ inaccettabile rinunciare a interventi nazionali e poi acquistare crediti all’estero».